Tu sei qui: CulturaIl Cinema Ritrovato: da Dennis Hopper a Luis Buñuel
Inserito da (admin), lunedì 24 giugno 2019 13:00:27
Bologna. Easy Rider, capolavoro di Dennis Hopper, continua a distanza di cinquant'anni ad appassionare gli spettatori. Presentato in versione originale a Il Cinema Ritrovato, la pellicola è stata restaurata da Sony Picture Entertainment in collaborazione con Cineteca di Bologna. Questo lavoro è stato fortemente voluto da Peter Fonda, interprete principale del film, nonché produttore e sceneggiatore. Easy Rider è il road movie per eccellenza che ha contribuito a costruire il sogno americano di una generazione di cinefili e motociclisti con i suoi paesaggi mozzafiato sulle strade statunitensi. Vincitore della miglior opera prima al Festival di Cannes del 1969, è uno dei film più emblematici della New Hollywood, il periodo di rinnovamento del cinema statunitense iniziato sul finire degli anni 60 che ha visto la nascita di una nuova generazione di registi, di produzioni indipendenti, di tematiche e stili narrativi e rappresentativi innovativi. Quasi tutto il film è costruito attraverso angoli di ripresa e movimenti di camera orizzontali che costeggiano deserti rocciosi, immense praterie e cieli infiniti lungo il tratto che va da L.A. a New Orleans resi suggestivi dal direttore della fotografia László Kovács, a cui è stata dedicata la proiezione in Piazza Maggiore. Lo sguardo dello spettatore segue l'andamento della strada e si perde tra le magnifiche geometrie della natura americana. A ciò si accompagna la colonna sonora rappresentativa di un’intera generazione. Born to be wild è divenuto un classico della musica di quegli anni. A queste immagini fluide, scorrevoli e rasserenanti si alterna un montaggio con tagli netti per le scene in cui i personaggi assumono stupefacenti dando così l’idea di allucinazioni psichedeliche. Sul finale, drammatico, invece la macchina da presa si sposta dalla strada e si innalza in una ripresa aerea che mostra da un altro punto di vista la natura infinita dei paesaggi americani. Simbolo di libertà, Waytt -"Capitan America"- e Billy sono giovani che dopo aver trasportato un carico di cocaina dal Messico agli Stati Uniti acquistano due moto (chopper) e decidono di attraversare il paese per partecipare al Mardi Gras di New Orleans, il carnevale della Louisiana. Nel tragitto conoscono persone, fanno nuove amicizie, si uniscono a un gruppo di hippy, ma allo stesso tempo per il loro look (capelli lunghi e barba incolta) sono malvisti dalla maggior parte della gente e persino nei motel non sono benaccetti. Easy Rider sfida quindi i pregiudizi dei perbenisti americani che, come dice il personaggio di Jack Nicholson (un avvocato che si unisce a loro per andare in un bordello di New Orleans): «ti parlano, e ti parlano, e ti riparlano di questa famosa libertà individuale; ma quando vedono un individuo veramente libero, allora hanno paura» e quando la gente ha paura diventa pericolosa. Affermazione che su cui vale la pena riflettere ancora oggi. Stasera, invece, per gli spettatori de Il Cinema Ritrovato ci sarà una delle proiezioni più attese: Los olvidados di Luis Buñuel, massimo esponente del cinema surrealista.
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