Tu sei qui: Flusso di CoscienzaTrentino, mamma del runner ucciso da orso: "Voglio giustizia"
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 10 aprile 2023 15:19:24
di Norman di Lieto
Il dibattito è aperto: quanto l'uomo può sopraffare la natura?
Quanto è stato un incidente quello di Andrea Papi, il runner trentino di 26 anni che uscito a correre nei boschi non è più tornato perché assalito ed ucciso da un orso?
Quanti seguono la linea del presidente Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento che vuole - senza se e senza ma - l'abbattimento dell'orso (e fa niente se non si tratta dello stesso reo di aver ucciso il runner) e quanti quella più cauta che cerca di far comprendere come sia importante all'interno dell'habitat degli animali di saper rispettarne i confini come scritto anche nel nostro articolo in cui riportiamo un post diventato virale di Federico Andreoli?
Nel dibattito - non facile e neppure semplicistico - su questa triste e drammatica vicenda che ci ricorda che una giovane vita è stata spezzata e portata via all'affetto dei suoi cari, è intervenuta anche la madre della vittima, Andrea Volpi, con una lettera in cui rimarca con forza di volere giustizia per suo figlio.
Scrive Franca Ghirardini:
"Volevo dirvi che la mia anima e quella dei miei familiari è devastata da un immenso dolore, non riusciamo a capacitarci e a farcene ragione. Il sapere che Andrea è stato in balia dell'orso mi devasta. Andrea e Laura sono la nostra ragione di vita e per questo chiedo rispetto. Andrea é nato e vissuto qua, amava la natura e la rispettava, il suo territorio, le sue cime, le sue traversate erano la sua vita. Chiedo a tutte le popolazioni che vivono nei territori di montagna e alle amministrazioni di far sentire la loro voce e di non abbandonarci e di non abbassare la guardia, perché io e tutta la mia famiglia lotteremo fino alla fine per rendere giustizia al mio Andrea".
Poi la lettera prosegue così:
"Ringrazio di cuore per averci aiutato a trovare nostro figlio tutta la macchina dei soccorsi, vigili del fuoco, soccorso alpino e speleologico, gli operatori con i cani da ricerca e molecolari, le forze dell'ordine, i volontari che si sono attivati e l'amministrazione comunale. Vi chiedo un'ultima cosa - scrive - non dimenticate. Dobbiamo ridare ad Andrea la sua dignità. Mi rivolgo con questo mio scritto alle autorità della provincia e dello Stato attuali e pregresse perché se è successa questa tragedia, evidentemente forse non è stato fatto tutto quello che poteva essere fatto. Eravamo a conoscenza dei fatti accaduti nel tempo ma non ci sono stati grandi interventi per garantire la sicurezza della popolazione.
Sappiate che noi siamo arrabbiati e indignati - si legge ancora nella lettera - Il sistema ha fatto sì che Andrea diventasse la prima vittima annunciata. Questo va ricercato in una gestione del progetto Ursus che non ha saputo adeguarsi e affrontare l'aumento degli orsi e che non ha ritenuto di agire dopo le molte aggressioni che ci sono state in questi anni. Non è stato fatto niente".
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