Salute e BenessereSanità, Schillaci: "Medici SSN guadagneranno mille euro al mese in più"

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Sanità, Schillaci: "Medici SSN guadagneranno mille euro al mese in più"

Lo afferma il ministro mentre arriva il via libera dell'Aula della Camera alla mozione di maggioranza ed a parti delle mozioni del Pd, M5S e Azione sulle iniziative a salvaguardia del sistema sanitario nazionale, su cui il governo aveva reso parere favorevole

Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 17 ottobre 2023 21:40:51

Arriva la manovra e viene annunciato uno stanziamento di 4 volte superiore per i contratti di lavoro esistente e nuove assunzioni.

Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci in un'intervista al quotidiano: "La Stampa"

dichiara che si tratta di:

"Uno stanziamento straordinario, anche considerando il contesto macro-economico in cui ci muoviamo. Si tratta di 2,3 miliardi, 4 volte tanto quanto stanziato per l'ultimo rinnovo contrattuale. Se non è un segno di attenzione questo. Qualcuno li ha chiamati eroi durante il Covid per poi dimenticarsene.

Medici e infermieri sono da sempre il focus primario del nostro lavoro fin dall'insediamento".

Anche se c'è il 'pericolo' inflazione:

"A spanne - risponde Schillaci - i medici guadagneranno mille euro in più al mese. E questo ci serve per arginarne la fuga dal Servizio sanitario nazionale e quindi anche a fronteggiare meglio l'emergenza delle liste di attesa".

Intanto arriva anche il via libera dell'Aula della Camera alla mozione di maggioranza ed a parti delle mozioni del Pd, M5S e Azione sulle iniziative a salvaguardia del sistema sanitario nazionale, su cui il governo aveva reso parere favorevole.

In base ai testi approvati il governo è impegnato, tra l'altro:

"A potenziare il lavoro dei medici di medicina generale rendendoli pienamente protagonisti e connessi con la nuova rete territoriale, promuovendone la gestione associata ed accordi per la loro presenza all'interno delle case della comunità e prevedendo iniziative volte a incentivare i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e il personale infermieristico a svolgere la propria attività professionale in ambiti territoriali disagiati, al fine di assicurare anche in queste zone un'adeguata assistenza primaria; a promuovere una forte integrazione tra attività territoriale e ospedaliera liberando così gli ospedali, e in particolare i pronto soccorso, dagli accessi impropri; ad adottare un approccio preventivo e multidimensionale che non lasci indietro nessuno con una forte integrazione tra ospedale e territorio, tra cura ed assistenza che porti ad una reale integrazione dei servizi sociosanitari al fine di presidiare efficacemente le situazioni legate ad aree di fragilità sempre più complesse come la famiglia, i minori, l'età evolutiva, la salute mentale, la disabilità, la non autosufficienza, le dipendenze patologiche e le cure palliative anche attraverso équipe multidisciplinari e multiprofessionali che permettano una presa in carico della cronicità e delle diverse condizioni di fragilità in modo globale e sempre in ottica di integrazione dei servizi sociosanitari ad introdurre lo strumento del budget di salute volto a contrastare e a prevenire la cronicizzazione istituzionale o familiare, l'isolamento e lo stigma delle persone fragili, nonché favorire il loro inserimento socio-lavorativo".

Ma a destare polemiche sempre sul tema sanità è la decisione da parte del governo di provare a smaltire le liste di attesa che bloccano la sanità pubblica costringendo molti cittadini a rivolgersi al privato di tasca propria.

L'obiettivo è quello di razionalizzare il sistema e fermare le prescrizioni inappropriate.

Una linea condivisa dagli ospedali, mentre i sindacati medici e le aziende di settore bocciano senza appello la legge di Bilancio giudicando insufficiente lo sforzo per salvare il Ssn.

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