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Salute e Benessere

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Giornata mondiale contro il cancro, Schillaci: "Prevenzione è fondamentale"

Un quarto delle morti per cancro in Italia è riconducibile a bassa istruzione. Non solo: un problema emergente, soprattutto negli ultimi anni, è anche quello della 'tossicità finanziaria', ovvero l'insostenibilità dei costi per le cure che interessa oltre 1 paziente su 4

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 4 febbraio 2024 12:38:55

di Norman di Lieto

Oggi si celebra la giornata mondiale contro il cancro, il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha dichiarato:

"La lotta ai tumori è una priorità mia e del Ministero della Salute. Molti tumori si possono prevenire e per questo siamo impegnati per incentivare i cittadini ad adottare stili di vita corretti e aderire ai programmi di screening oncologici gratuiti del Servizio Sanitario Nazionale.

La prevenzione resta lo strumento più efficace per contrastare l'insorgenza del cancro ed è centrale anche all'interno del Piano oncologico nazionale insieme alla ricerca, altra leva essenziale su cui stiamo investendo.

Questo Governo ha dato inoltre un segnale importante anche ai guariti dal cancro, approvando la legge sull'oblio oncologico, che ho fortemente sostenuto, affinché alla guarigione dal punto di vista medico corrispondesse, finalmente, anche una guarigione giuridica e sociale''.

Proprio alla viglia della giornata del 4 febbraio, uno studio presentato durante il Convegno 'Close the Care Gap', promosso dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione Aiom ha evidenziato come:

'Un quarto delle morti per cancro in Italia è riconducibile a bassa istruzione. Non solo: un problema emergente, soprattutto negli ultimi anni, è anche quello della 'tossicità finanziaria', ovvero l'insostenibilità dei costi per le cure che interessa oltre 1 paziente su 4'.

Due temi fondamentali: livello di istruzione e condizioni socio-economiche sono quelli che pesano in misura sempre maggiore sulla riuscita delle cure contro i tumori.

30mila i decessi oncologici nel 2019 nel nostro Paese che si possono legare alla scarsa scolarità: il ciclo di studi, infatti, spesso condiziona anche la successiva capacità di reddito e la possibilità di accedere al percorso terapeutico migliore, come evidenzia un recente studio sul Journal of Public Health.

Nel 2023, in Italia, sono state stimate 395.000 nuove diagnosi di tumore: le persone con un alto livello di istruzione, afferma il presidente della Fondazione Aiom Saverio Cinieri, "dispongono di più strumenti per comprendere l'importanza della prevenzione, per interpretare le informazioni utili sui sintomi della malattia e per adottare comportamenti che possono influire sull'efficacia delle terapie. Da qui il tasso di mortalità per cancro più elevato nei cittadini meno istruiti".

La sedentarietà, ad esempio, presenta un gradiente sociale a svantaggio delle persone con maggiori problemi economici o bassa istruzione, fra le quali raggiunge il 43% rispetto al 25% dei cittadini che non vivono questa condizione.

E l'obesità è pari al 17% fra gli individui con svantaggio sociale rispetto al 9% di chi non ne riferisce.

Basti pensare che, nel 2022, in Italia quasi 28mila pazienti oncologici hanno cambiato Regione per curarsi, in particolare per un intervento chirurgico.

La tossicità finanziaria, spiega il presidente Aiom Francesco Perrone, "interessa anche i pazienti di sistemi sanitari universalistici come il nostro. In Italia, al momento della diagnosi il 26% dei pazienti deve affrontare problemi di natura economica e il 22,5% peggiora questa condizione di disagio durante il trattamento. Questi ultimi, inoltre, hanno un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto". Alcune spese, sottolinea, riguardano il ricorso alla sanità privata. Altre toccano farmaci supplementari o integratori, oppure trattamenti aggiuntivi utili, ad esempio la fisioterapia che è difficile praticare nel sistema pubblico. Poi c'è la logistica: la distanza tra la casa e il luogo dove si ricevono le cure e le spese di trasporto da sostenere. Insomma, "una serie di determinanti - afferma il presidente degli oncologi - sui quali vogliamo sensibilizzare i decisori politici e gli amministratori, che possono mettere in campo politiche di cambiamento".

L'Oncologia, è il monito degli specialisti, "è un cardine del Servizio Sanitario Nazionale, ma va sostenuta con misure strutturali". Oltre a questi aspetti, continuano poi a pesare i cattivi stili di vita, a partire da alimentazione e scarsa aderenza agli screening. Per questo, ha concluso il presidente dell'Iss Rocco Bellantone, "va aumentata l'educazione sanitaria dei cittadini e bisogna promuovere un programma mirato sugli stili di vita che parta già dalle scuole elementari". A tal fine, ha annunciato, "avvieremo un progetto ad hoc nelle scuole, che auspichiamo possa partire già dal prossimo anno scolastico.

È giunto anche un appello al ministro della Sanità, Schillaci dell'Intergruppo Malattie Rare e associazioni per attuare la legge sull'oblio oncologico, approvata a gennaio, che ha scritto al titolare del dicastero della Salute in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.

La richiesta è quella di "porre davvero fine, entro i termini previsti dalla legge, alle ingiuste discriminazioni nei confronti di oltre un milione di persone guarite da cancro e di quasi quattro milioni di malati oncologici", spiega in una nota la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).

Per il presidente Favo, Francesco De Lorenzo:

"Questa legge cambia la vita del mondo dei malati di cancro, cancella lo stigma, elimina e previene le inaccettabili discriminazioni, restituisce l'accesso a diritti alle persone guarite. Tutti i malati di cancro (3,7 milioni) hanno quindi grande fretta di usufruirne".

 

FONTE FOTO: Foto diPDPicsdaPixabay e Foto diLindsay FoxdaPixabay

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