Salute e BenesserePillola anticoncezionale gratuita per le donne under 26

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Pillola anticoncezionale gratuita per le donne under 26

Il via libera martedì scorso da parte del Cda dell'Aifa: ora si attende la ratifica finale con una delibera dello stesso Cda dell'Agenzia italiana del farmaco ma la decisione ha già avuto parere positivo da parte della conferenza delle Regioni

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 3 novembre 2023 21:58:27

Arriva, non per tutte le donne, ma arriva: la pillola anticoncezionale sarà gratuita per le donne con meno di 26 anni e con il nostro Paese che si accinge a dare il via libera a questa misura.

I farmaci dovrebbero essere distribuiti nei consultori o comunque in strutture pubbliche come gli ospedali.

Il via libera martedì scorso da parte del Cda dell'Aifa. Ora si attende la ratifica finale con una delibera dello stesso Cda dell'Agenzia italiana del farmaco ma la decisione ha già avuto parere positivo da parte della conferenza delle Regioni.

Sarà la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa a dover esprimere la sua valutazione sulla rimborsabilità.

Seppur positiva come misura, è chiaro che il 'distinguo' sull'età di chi può usufruirne gratuitamente - le under 26 - e chi no - le over 26 - ha sollevato polemiche.

Sono le senatrici Cecilia D'Elia, portavoce del Coordinamento nazionale delle donne Pd e Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo dem a rilasciare una nota in cui esprimo dissenso sul discrimine dell'età:

"Distribuire la pillola anticoncezionale a tutte le donne, come aveva proposto la Commissione tecnico-scientifica di Aifa aveva un costo stimato di 140 milioni di euro contro i 4 milioni della proposta rivista dal Cda Aifa. È chiaro che in mezzo c'è un intervento del governo - affermano D'Elia e Lorenzin - e che non si tratta solo di risparmiare risorse, ma di un'impostazione culturale sbagliata e punitiva nei confronti delle donne".

Il 21 aprile scorso la Commissione tecnico scientifica (Cts) e il Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'ente regolatorio avevano reso il loro parere positivo ma senza limiti di età.

È dal 1993 che la pillola contraccetiva è nella classe dei farmaci non rimborsabili; ma grazie al titolo V della Costituzione, che permette l'autonomia nella gestione della sanità, alcune Regioni avevano cominciato a muoversi in modo autonomo in merito alla rimborsabilità della pillola contraccettiva: fra le prime, nel 2017, sono state Emilia Romagna e Puglia, seguite da Piemonte, Toscana, Lombardia, Marche e Lazio.

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