Tu sei qui: Lavoro e FormazioneSalario minimo, Tajani: "In Italia abbiamo contrattazione collettiva, in Germania no"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 19 luglio 2023 21:41:32
di Norman di Lieto
Un'altra giornata calda, anche sul fronte del salario minimo in Commissione Lavoro a Montecitorio dove continua il confronto acceso tra opposizione e maggioranza.
Dopo l'inserimento della maggioranza di un emendamento oppressivo volto ad affossare la proposta di Legge dell'opposizione sul salario minimo sono le opposizioni a tornare ad affollare la Commissione lavoro della Camera: interventi a raffica per evitare il voto dell'emendamento soppressivo della maggioranza.
Alla fine di una giornata di battibecchi, la riunione viene sospesa e la discussione rimandata a martedì prossimo. Per le opposizioni è una "vittoria". Per Fratelli d'Italia, invece, il risultato non cambia:
"La maggioranza è granitica - dice il presidente della Commissione Walter Rizzetto - martedì voteremo".
Sugli spiragli per le opposizioni ammette il leader M5s Conte nel suo intervento come ce ne siano pochi.
"La pdl - dice - non ha gran futuro se consideriamo le posizioni espresse in questa sede e dagli esponenti di governo". E mentre il vicepremier Antonio Tajani torna a chiudere, rilanciando l'idea di "salario ricco", la segretaria del Pd Elly Schlein lancia la battaglia "fuori dal Parlamento" e mette sul piatto l'ipotesi di una raccolta firme.
Il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon: "Il salario minimo non è lo strumento adeguato, ma non può passare l'idea che qualcuno non pensi ai lavoratori".
A margine, Durigon torna sul tema della copertura finanziaria. Ripreso anche da Tommaso Foti. "La pdl è priva di copertura finanziaria", insiste il capogruppo alla Camera di FdI. "Butta la palla in tribuna", ribatte Cecilia Guerra del Pd.
"Trovate somme per le armi e non per consentire al sistema produttivo di adeguarsi con un finanziamento ponte", incalza Conte.
La maggioranza, fanno notare fonti parlamentari, sarebbe stata pronta a settembre con una controproposta per aumentare i salari.
Intanto, si preparano le mosse che potrebbero seguire lo scenario della definitiva bocciatura della pdl in Aula. "Siamo pronti a raccogliere firme in tutto il Paese",avverte Schlein.
Se ne riparlerà martedì sempre in Commissione lavoro mentre Antonio Tajani è sempre più convinto che salario minimo non serva:
"Noi sappiamo benissimo che i salari sono bassi, ma la soluzione è il salario ricco, non minimo. E cosa è? Uno che permette a tutti i lavoratori di poter arrivare alla fine del mese ed è frutto della riduzione della pressione fiscale, quindi del taglio del cuneo fiscale, frutto della detassazione e poi anche della riforma complessiva della burocrazia, dei tributi, del fisco, della giustizia che rende più libero il nostro sistema economico, quindi imprese che guadagnano di più e possono pagare di più i dipendenti.
Noi vogliamo realizzare questo sogno - ha continuato -, quello del salario ricco, che è qualcosa di positivo. Noi dobbiamo alzare i salari, non trascinare tutto verso il basso, perché il salario minimo è previsto dalle norme comunitarie soltanto per quei Paesi che non hanno l'80% della contrattazione collettiva, quindi in Italia non serve. In Germania, dove c'è il salario minimo, non c'è una contrattazione collettiva nazionale, c'è per lander". "Bisogna conoscere bene le situazioni in Europa, conoscere le diverse realtà per capire se serve il salario minimo. Le normative comunitarie ci dicono di valorizzare la contrattazione collettiva, che è un passo in avanti per creare il salario ricco. E noi vogliamo far sì che il salario aumenti, e non c'è da fare polemiche: è solo una scelta di tipo economico e una visione liberale del mondo del lavoro che deve portare tutti i dipendenti a stare meglio", ha concluso Tajani.
Fonte foto: pagina Facebook Antonio Tajani e pagina Facebook Elly Schlein
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