Tu sei qui: Lavoro e FormazioneSalario minimo, prima proposta Cnel con no Cgil e astensione Uil
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 4 ottobre 2023 21:23:11
Dopo i 60 giorni voluti dal governo Meloni sul tema del salario minimo affidando al Cnel una prima proposta condivisa sull'eventuale introduzione dello strumento, oggi la proposta del Consiglio nazionale economia e Lavoro guidata dall'ex forzista Renato Brunetta è arrivata trovandosi di fronte il no di Cgil e l'astensione della Uil che per voce di Paolo Carcassi, dichiara:
"Non ho votato perché ritenevo non fosse opportuno approvare un documento che sanciva una spaccatura del mondo sindacale".
E qui si apre già il fronte del no deciso dalla Cgil sulla proposta del Cnel, non si parte benissimo dunque.
Il documento, approvato dalla Commissione per l'informazione, afferma:
"l'urgenza e l'utilità di un piano di azione nazionale, nei termini fatti propri della direttiva europea in materia di salari adeguati, a sostegno di un ordinato e armonico sviluppo del sistema della contrattazione collettiva".
La richiesta di introduzione del salario minimo voluto dalle opposizioni unite (esclusa IV di Renzi) era anche per dare risposta alla questione dei salari poveri che in Italia - secondo i dati Ocse - tra il 1990 e il 2020 sono diminuiti del 3% rispetto a Francia e Germania che li ha visti salire del 30%.
Il tema sulla sua introduzione era legata alla contrattazione collettiva e al fatto che secondo lo studio del Cnel:
"Il tasso di copertura della contrattazione collettiva che in Italia "si avvicina al 100%, di gran lunga superiore all'80%,richiesto da Bruxelles. Citando anche i dati Istat del 2019 secondo il salario medio orario è di 7,10 euro e quello mediano di 6.85 euro, in linea con i parametri europei".
Forse sono proprio queste valutazioni ad aver fatto alzare un muro dalla Cgil con la quale le distanze restano evidenti, con la stessa Cgil e la Uil che si sono espresse a favore dell'introduzione di una soglia minima di 9 euro.
Invece la Cisl è contraria perché teme un aumento del lavoro nero e un appiattimento delle retribuzioni medie.
Il segretario della Cgil, Landini ha definito "un errore" scaricare sul Cnel il tema e sollecitato il governo a dire quello che vuole fare.
Una richiesta che presto potrebbe essere accolta.
Per la ministra del Lavoro, Marina Calderone, il punto centrale è la qualità della contrattazione per un salario dignitoso.
Questo è, secondo la ministra, ben più del salario minimo e il concetto a cui si richiama la corte di cassazione, con la sentenza dove ha affermato che a fronte del lavoro povero il magistrato può individuare un "salario minimo costituzionale".
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