Tu sei qui: Cultura"Il libro possibile festival" di Polignano presenta il romanzo di Ermal Meta
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 10 luglio 2022 22:34:39
A Polignano a Mare durante "Il libro possibile Festival" il cantante Ermal Meta, è stato protagonista di un incontro dedicato al suo primo romanzo:"Domani e per sempre" edito da La Nave di Teseo nel corso dell'ultima serata del Festival, giunto alla sua ventunesima edizione.
Nel suo libro, la storia parte dall'inverno del 1943: nell'Europa scossa dalla seconda guerra mondiale, l'Albania subisce ma senza piegarsi all'occupazione tedesca. Nel piccolo villaggio di Rragam, Kajan un bambino di sette anni, mentre i genitori sono sulle montagne a combattere contro i nazisti, vive con il nonno Betim. La storia si spinge poi fino agli anni '90 raccontando il regime comunista in Albania,
Fra i temi principali del libro c'è la guerra: "Oggi ci colpisce molto quello che vediamo in Ucraina, ma è ciò che accade da decenni in altre parti del mondo, come in Yemen.
Bisognerebbe avere la consapevolezza di ciò che accade nel mondo per comprenderlo meglio" afferma il cantante.
Ermal Meta racconta anche il suo Paese, l'Albania: "L'Albania era un luogo in cui era molto difficile costruirsi un futuro, si potevano avere solo fantasie. Ogni cosa era vietata. Il pensiero e le idee erano considerate pericolose e le persone che avevano idee erano le prime ad essere colpite. Anche per questo l'umanità che pervade tutti i personaggi del racconto non giustifica ma allo stesso tempo non giudica, non è buonista, ne', a volte, buona ma è generosa nel senso più ampio del termine. Il mio tentativo è stato non risultare mai giudicante, per questo ho portato una sorta di assoluzione anche ai personaggi più critici, perché quando si vive in un regime c'è un effetto domino. Tu se stai per cadere non ti vuoi abbattere su chi hai davanti, ma è inevitabile".
Non manca una stoccata ai politici: "Io non vedo nessuna identità nella politica di oggi. La libertà è confusa con libertinaggio e si batte il ferro finché è caldo, additando un nemico per colpire l'immaginario e guadagnare consensi: prima gli albanesi, poi i romeni, gli africani e in futuro chissà chi altro. Non ci rendiamo mai conto che la presenza dell'altro ci definisce".
Fonte foto: Commons wikimedia e Pixabay
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