Tu sei qui: AttualitàStellantis, 2000 lavoratori in uscita con incentivi all'esodo entro l'anno. Fiom Cgil: "Già tagliati quasi 7000 posti dal 2021"
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 27 febbraio 2023 20:27:04
Il gruppo dell'automotive Stellantis che ha tra i propri brand in portafoglio anche la 'nostra' Fiat annuncia che entro il 2023 ci saranno 2000 uscite di dipendenti del gruppo attraverso l'utilizzo degli 'incentivi all'esodo'.
A firmare l'accordo con i responsabili delle relazioni industriali di Stellantis insieme ai sindacati metalmeccanici - Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm Ugl e Associazione Quadri - un'intesa che riguarda gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Pratola Serra (Avellino), Termoli (Campobasso) e Cento (Ferrara) e che ha visto il rifiuto da parte della Fiom Cgil di apporre la propria firma sul documento che critica Stellantis parlando di quasi 7.000 posti di lavoro persi dal 2021 all'interno del gruppo automobilistico.
Inoltre, chiede "un piano che preveda la rigenerazione dell'occupazione dato che Stellantis continua per la strada della riduzione dell'occupazione senza prospettive. È necessario che il tavolo avviato dal ministro Urso lo scorso 14 dicembre diventi permanente. Stellantis deve dare risposte e garanzie, sul futuro dei propri stabilimenti, degli enti di staff e dell'indotto dove si stanno per aprire le prime gravi crisi industriali" afferma Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom Cgil.
Affinchè diventi operativo l'accordo, richiederà specifiche procedure nelle singole realtà produttive, interesserà al massimo 2.000 lavoratori, il 4,4% dell'occupazione totale in Italia, pari a circa 47.000 dipendenti.
Circa la metà riguarderà prevedibilmente gli impiegati, di cui 800 degli Enti Centrali di Mirafiori.
Le uscite saranno su base volontaria, con incentivi maggiori per le fasce d'età più alta, diversi in base alla condizione.
A coloro che raggiungeranno la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla Naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari.
A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda dell'età.
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