Tu sei qui: AttualitàIran, proteste in piazza per 5mila studentesse avvelenate
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 7 marzo 2023 21:36:16
di Norman di Lieto
Dopo i primi casi di avvelenamento di studentesse in Iran, le proteste di piazza non si sono fatte attendere anche se lo stesso regime iraniano aveva riconosciuto la gravità degli avvelenamenti di migliaia di studentesse e chiesto pubblicamente una 'severa punizione' per i responsabili.
Nonostante questo, oggi durante la manifestazione di piazza per protestare contro gli avvelenamenti di studentesse, la repressione delle proteste di studenti e professori scesi in piazza oggi è stata - come sempre - feroce.
I manifestanti hanno sfilato in diverse città iraniane urlando slogan: "Libertà di vita e di donna", "una scuola non è un campo di battaglia" e "abbasso il sistema che uccide i bambini".
Questa mattina il vice ministro dell'Interno iraniano Majid Mirahmadi ha annunciato in tv:
"Oggi - ha affermato Mirahmadi - i nostri nemici stanno cercando di spaventarci e interrompere il sistema educativo del Paese".
Gli arresti sono arrivati mentre Teheran, oltre a reprimere la rabbia in piazza, agisce pure sui media intimidendo giornalisti che vengono arrestati e minacciati colpevoli di porre domande e criticare l'operato governativo.
Sholeh Shahrzad, presidente dell'Associazione donne democratiche iraniane in Italia, movimento che sostiene i Mojahedin del Popolo ha dichiarato:
"I misteriosi attacchi contro le studentesse iraniane, iniziati a novembre e aumentati negli ultimi giorni, non sono altro che "la vendetta del regime terroristico degli ayatollah" per la partecipazione massiccia delle ragazze alla "rivolta" che ha seguito la morte di Mahsa Amini il 16 settembre scorso.
E ha poi proseguito:
"È da quasi quattro mesi che le scuole femminili di tutto il Paese sono ripetutamente e sistematicamente vittime degli attacchi chimici del regime", denuncia Shahrzad, secondo cui finora "tre studentesse sono morte" e migliaia sono state costrette al ricovero.
Infine l'appello al governo italiano e al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
"È l'ennesimo attacco disumano contro liceali e minorenni", prosegue l'attivista che si appella al governo italiano ed al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché "intervengano urgentemente e condannino fermamente questo gesto disumano che mira a spaventare e scoraggiare la partecipazione femminile alla nuova rivoluzione iraniana".
Fonte foto: Foto diShima AbedinzadedaPixabay e Foto diShima AbedinzadedaPixabay
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