Tu sei qui: AttualitàAbi risponde a Lagarde sui mutui: "In Italia già presenti diversi strumenti per aiutare debitori"
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 6 marzo 2023 19:45:21
di Norman di Lieto
Non si è fatta attendere la risposta del direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini che a stretto giro di posta ha - in un certo senso - messo i 'puntini sulle i' riguardo le richieste della presidente della Banca centrale europea, Lagarde, sicura che le banche avrebbero aiutato i propri clienti alla luce del rialzo dei tassi di interesse deciso proprio dalla Bce e che vede maggiormente a rischio i titolari di mutui a tasso variabile.
"In Italia, più che in altri paesi europei, sono presenti strumenti per venire incontro alle necessità dei debitori in potenziali situazioni di difficoltà" risponde così il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini sul merito della richiesta giunta da Bruxelles.
Nel nostro Paese però si possono utilizzare leve strategiche per modificare il contratto di mutuo variabile sottoscritto con la propria banca:
la cosiddetta portabilità dei mutui, ovvero la possibilità di surroga del mutuo senza costi per il mutuatario che può quindi cambiare banca e tipologia di mutuo senza oneri aggiuntivi, il fondo di solidarietà prima casa (cosiddetto fondo Gasparrini) che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo fino a 18 mesi in caso di eventi quali perdita posto di lavoro, cassa integrazione.
Sabatini ricorda altresì che "la legge di Bilancio per il 2023 ha introdotto l'obbligatorietà per la banca di convertire il mutuo da variabile a fisso in caso di richiesta del proprio cliente. Inoltre le banche possono sospendere e rinegoziare/allungare i mutui sulla base di rapporti bilaterali entro gli stringenti limiti delle regole europee di vigilanza."
E per il futuro che cosa dovremmo attenderci?
Sabatini auspica che "la Banca centrale europea condivida quanto recentemente indicato dal governatore Visco quando ha ricordato che occorre bilanciare i due rischi che può correre la politica monetaria, fare troppo poco o fare troppo e che oggi i due rischi sono simmetrici.
Nelle attuali circostanze", conclude, occorre un 'approccio cauto' basato su una attenta analisi dei dati e non troppo su modelli teorici che nelle attuali circostanze, fortemente dipendenti da fattori esogeni, potrebbero risultare non coerenti o addirittura controproducenti".
Fonte foto: Foto diRaten-KaufdaPixabay e Commons Wikimedia
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