Tu sei qui: PoliticaQuirinale, cos'ha detto Mattarella nel discorso di fine anno
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 31 dicembre 2022 22:50:34
di Norman di Lieto
Il discorso 'inatteso' di Sergio Mattarella vista la sua riconferma al Quirinale è stato di amplissimo respiro: guerra in Ucraina, pace, soldi da destinare alla lotta alla fame e magari non più all'invio di armi; l'evento storico per il Paese che ha visto per la prima volta nella sua storia una donna alla guida del governo.
"Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo Governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà".
Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.
Nell'arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari.
Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori" ha proseguito il presidente della Repubblica.
Senza dimenticare l'importanza di affrontare i problemi che affliggono il nostro Paese con solerzia e concretezza:
"La concretezza della realtà ha convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all'urgenza di problemi che attendono risposte.
La nostra democrazia si è dimostrata, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese".
Poi la 'difesa' della Costituzione:
"La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio".
Sul tema della guerra, iniziata ormai da un anno, tra Russia ed Ucraina, Mattarella ha dichiarato:
"Se questo è stato l'anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l'anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze.
Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l'umanità". Lo dice il Presidente della Repubblica, SergioMattarella, nel messaggio di fine anno.
Non poteva mancare il tema dei giovani così come anticipato nel nostro articolo, ieri:
"E' con i loro occhi che dobbiamo guardare il futuro. Come dimostrano le giovani e coraggiose donne iraniane, le donne afghane".
E ancora sui giovani e il dramma delle giovani vittime di incidenti stradali:
"Siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d'auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro".
Ed è sempre ai giovani che il Presidente rivolge la parte finale del suo augurio, invitando chi giovane non è più a "guardare al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso.
Infine, l'auspicio per il 2023:
"Ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d'orizzonte, una visione del futuro". Bisogna dunque guardare con "gli occhi del domani" alle nuove sfide che sono la ricerca scientifica, la tecnologia, la transizione ecologica, quella digitale (che deve pero' garantire la libertà di tutti). Ma "dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione".
"Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un'illusione. Il cambiamento va guidato, l'innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, e' progettare il domani con coraggio".
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