Tu sei qui: PoliticaMosca, Xi Jinping incontra Putin
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 20 marzo 2023 20:29:58
di Norman di Lieto
L'asse Mosca-Pechino si rinsalda con la visita del presidente cinese Xi Jinping al Cremlino per incontrare il suo omologo russo, Vladimir Putin.
Un incontro guardato - se non con sospetto - sicuramente con grande attenzione da parte di Washington e Bruxelles e suona ancora più forte e dal peso specifico 'massimo' la presenza del leader cinese in visita ufficiale da Putin dopo il mandato di arresto internazionale che l'Aia ha emesso nei confronti del leader russo.
L'agenzia di stampa Ria Novosti racconta di un faccia a faccia tra i due leader che sono poi continuati, in occasione della cena.
Secondo l'agenzia, Putin e Xi hanno discusso sia della cooperazione bilaterale che della situazione in Ucraina e del piano proposto da Pechino per risolvere la crisi.
Intanto Mosca ha accolto in maniera trionfale l'arrivo del presidente cinese, Xi Jingping, accolto quasi come una star.
Accolto all'aeroporto di Vnukovo dal vice primo ministro Dmitry Chernyshenko e da una banda militare che ha suonato i due inni nazionali, Xi poco meno di quattro ore dopo è stato ricevuto da Putin per un incontro informale al Cremlino, accompagnato da una cena.
A confermare il clima di cordialità, il "caro amico" usato dal presidente cinese per rivolgersi a Putin.
Xi Jingping si vuole - con questa visita - accreditare con la 'sua' Cina come mediatore credibile per il conflitto in Ucraina anche se l'Occidente risulta decisamente 'freddo' e poco fiducioso sulle reali intenzioni di Pechino.
Così, mentre Kiev dice di seguire con interesse gli sviluppi, chiedendo a Xi di convincere la Russia a mettere fine alla guerra, la Casa Bianca invita gli ucraini a non accettare un eventuale cessate il fuoco.
"Guardiamo con interesse alle vostre proposte per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto Putin davanti alle telecamere, seduto fianco a fianco con l'ospite davanti ad un caminetto di marmo bianco decorato in oro. "
Con l'Occidente, invece, il presidente cinese non si è distanziato poi molto dalle valutazioni di Putin, affermando che la Cina condivide con la Russia la convinzione che è necessario costruire un mondo multipolare, perché "nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo Paese dovrebbe dettare l'ordine internazionale".
Resta davvero un'incognita capire fino a dove Pechino potrà spingersi nel rafforzare ed ampliare le relazioni con il Cremlino senza che ne risentano i forti legami economici con l'Occidente, mentre Putin ha sottolineato che l'interscambio commerciale tra Russia e Cina ha raggiunto "i 185 miliardi di dollari", è anche vero che ciò rimane una frazione di quello che la Repubblica popolare ha sia con la Ue sia con gli Usa.
Intanto l'Ucraina, che non ha mai respinto l'idea di una mediazione cinese, attende nell'incertezza gli esiti della visita di Xi. "La prima e principale clausola" di un accordo di pace deve essere "la resa o il ritiro delle forze di occupazione russe", ha sottolineato il segretario del Consiglio di sicurezza Oleksiy Danilov. Più diplomatica, nel rispetto del proprio ruolo, la posizione espressa dal portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko. "L'Ucraina - ha assicurato - sta seguendo da vicino la visita del presidente cinese in Russia. Ci aspettiamo che Pechino usi la sua influenza su Mosca per farle porre fine alla guerra".
Arriva anche la dichiarazione del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani:
"La proposta cinese per arrivare ad una interruzione della guerra tra Russia e Ucraina contiene alcuni elementi critici, anche se parla di pace e accoglie una parte delle proposte che erano nel documento approvato dalle Nazioni Unite.
Così com'è non è soddisfacente, anche se ci sono dei punti sui quali si può discutere. Ma la trattativa non può concludersi che con il rispetto dell'integrità territoriale dell'Ucraina".
E aggiunge:
"Non mi pare che siamo vicini a un cessate il fuoco.
Bisogna tenere aperte le porte della diplomazia, continuare a discutere, ma nello stesso tempo oggi l'Europa ha deciso di spendere il secondo miliardo dei due miliardi di euro previsti per fornire munizioni alle forze armate ucraine", conclude.
Sul ruolo di Pechino nei confronti di Mosca arriva anche la dichiarazione da parte dell'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrel:
"Se la Cina stesse dando armi alla Russia lo sapremmo, perché le armi si usano. Non abbiamo nemmeno informazioni sul fatto che si apprestino a farlo".
Fonte foto: Commons Wikimedia e Foto diOleg ShakurovdaPixabay
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