Tu sei qui: PoliticaG-20 in India, Meloni: "Con la Cina da Via della Seta a partnerariato strategico"
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 9 settembre 2023 20:34:35
Già prima dell'arrivo di Giorgia Meloni in India al G-20 si era parlato del tanto discusso accordo della Via della Seta voluto fortemente dal Governo Conte I e con forte trazione 'grillina' s'è vero che negli scorsi giorni è stato proprio il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo sul suo blog ad aprire un suo intervento proprio in lingua cinese per rimarcare - ancora una volta - come la Cina sia per l'Italia - a suo modo di vedere - un partner cui guardare con interesse strategico sul piano del business e delle alleanza internazionali.
Ma a frenare ci aveva già pensato lo stesso ministro degli Esteri, Antonio Tajani che aveva dichiarato:
"Con la Cina si apre una nuova stagione di cooperazione rafforzata e che intendiamo rilanciare a 360 gradi, perché molto più importante della Via della Seta.
Prima della fine dell'anno sarà qui in Cina il ministro della Ricerca e Università Anna Maria Bernini, nelle prossime settimane il ministro del Turismo Santanché. Poi naturalmente ci sarà il presidente del Consiglio" Meloni, attesa in autunno. E con l'occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, il prossimo anno verrà in Cina il presidente Mattarella, a suggellare questa forte amicizia e collaborazione su temi concreti", ha annunciato il titolare della Farnesina.
Da qui il colloquio di Tajani con l'omologo cinese Wang Yi durato oltre un'ora e mezza e improntato alla cordialità, nonostante il nodo della Via della Seta da sciogliere entro la fine dell'anno.
Anche Wang ha parlato di "buon sviluppo delle relazioni" tra i due Paesi, a suo dire però merito anche della Belt and Road.
Se Tajani nei giorni scorsi aveva osservato che l'adesione italiana al mega progetto di infrastrutture globali promosso da Pechino non aveva dato gli esiti sperati, per il capo della diplomazia cinese la collaborazione nell'ambito della nuova Via della Seta è stata invece "ricca di risultati" e "una pagina di cooperazione piuttosto brillante": Wang ha sottolineato come "negli ultimi 5 anni l'interscambio commerciale tra i due Paesi è salito da 50 a 80 miliardi di dollari. E l'export italiano verso la Cina è aumentato del 30%".
E così anche la premier, Giorgia Meloni oggi, dall'India, dov'è impegnata nel G-20, ha detto la sua sulla partnership strategica tra Roma e Pechino e, dopo l'incontro con il premier cinese Li Qiang a margine del G20, si delinea sempre più la strada per un'uscita soft dell'Italia dall'accordo infrastrutturale-commerciale, soluzione di cui anche il partner cinese avrebbe ormai preso atto, nel comune impegno a rilanciare il rapporto a 360 gradi e a mantenerlo nei canali della solida amicizia.
Il premier cinese avrebbe provato a evidenziare i vantaggi portati dalla Via della Seta all'Italia, unico Paese G7 ad aver aderito, nel 2018 con il governo Conte.
L'esecutivo di centrodestra è intenzionato a non rinnovare l'accordo e si profila l'uscita soft già prospettata ai cinesi nella recente visita del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Un'exit strategy senza polemiche, con il massimo rispetto della leadership cinese e di Xi Jinping.
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