PoliticaFrancia, scontri e arresti per il 1°Maggio. Borne: "Superato limite"

francia, manifestazione, 1 maggio, feriti, polizia

Francia, scontri e arresti per il 1°Maggio. Borne: "Superato limite"

 La mobilitazione anti riforma delle pensioni c'è stata, piazze piene. 540 fermati e 406 poliziotti feriti, questo è il bilancio della giornata francese del 1°Maggio

Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 2 maggio 2023 20:59:02

 

540 fermati e 406 poliziotti feriti questo è il bilancio della giornata francese del 1°Maggio.

La tredicesima giornata di protesta contro la riforma delle pensioni, fatta coincidere dai sindacati con la Festa dei lavoratori, ha visto centinaia di migliaia di francesi in piazza e una protesta in gran parte ordinata.

A margine dei cortei, soprattutto a Parigi -ma anche a Nantes, a Lione, a Bordeaux, a Besançon- centinaia di manifestanti hanno dato vita alla guerriglia contro gli agenti, appiccando incendi, spaccando vetrine di banche e assicurazioni e distruggendo pensiline e cassonetti.

Fra gli obiettivi preferiti, le bici elettriche a noleggio, le cui batterie hanno la prerogativa di prendere immediatamente fuoco.

Per il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, questa giornata di "rara violenza" si è conclusa con oltre 400 agenti in ospedale, alcuni solo per farsi medicare. Tre in condizioni più gravi: due ustionati, uno con una commozione cerebrale per un "pavé", i sampietrini di Parigi, ricevuto sulla testa.

"E' stato superato un altro limite", ha denunciato in Parlamento la prima ministra Elisabeth Borne, dopo che Darmanin ha invocato una "legge anti-casseur".

Sul piano politico, la riforma è ormai legge e i funzionari dei ministeri interessati stanno preparando la normativa per l'entrata in vigore della nuova legge.

Se il sindacato CGT, La France Insoumise del tribuno Jean-Luc Mélenchon (che ieri ha invocato il ritorno alla "pensione a 60 anni") e i comunisti chiedono ancora e soltanto il "ritiro della legge", il resto dell'opposizione comincia a guardare avanti verso obiettivi più possibili. Come un miglioramento delle norme e un'azione incisiva sui decreti attuativi: "io - ha detto Laurent Berger, capo a fine mandato del sindacato CFDT - guardo in faccia la realtà: la mia responsabilità è difendere i lavoratori, non vendere loro dei sogni. Che il governo faccia marcia indietro oggi, a meno di non voler passare per ingenuo, non lo credo".

 

Fonte foto: Foto dijacqueline macoudaPixabay e Foto diBenjamin BellierdaPixabay

Galleria Fotografica