PoliticaFisco, pignoramento nei conti correnti con un limite di 1000 euro

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Fisco, pignoramento nei conti correnti con un limite di 1000 euro

L'Agenzia delle Entrate nel caso dovesse vantare crediti nei confronti dei contribuenti potrà entrare nel conto corrente del debitore per la riscossione attraverso procedure più precise di quelle in vigore oggi. Ma con un occhio alla Privacy

Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 26 ottobre 2023 21:42:42

 

Se l'evasione fiscale è una questione annosa per il nostro Paese, il fisco cerca di trovare le contromisure per recuperare risorse dai contribuenti inadempienti.

Risorse di cui c'è sempre un maledetto bisogno.

E come fare per recuperarle?

L'Agenzia delle Entrate potrà entrare direttamente all'interno dei conti correnti e prelevare la somma dovuta dal contribuente.

Ma c'è un però: se, in un primo momento non si parlava di limite al prelievo, ora sì.

Il limite è stato fissato in 1000 euro.

E' la mossa a sorpresa con cui la manovra affila le armi a disposizione dell'amministrazione finanziaria per riscuotere il dovuto.

Con la la legge di bilancio si renderà la procedura più precisa e veloce, dando la possibilità all'Agenzia delle entrate-Riscossione di verificare direttamente le disponibilità dei depositi in banca ed agire quindi in modo mirato.

Con un limite: se l'importo del debito è inferiore a mille euro, il pignoramento veloce potrebbe non scattare.

A distanza di un anno dall'invio della cartella al contribuente, il pignoramento è preceduto anche dall'avviso di intimazione.

Da quel momento il contribuente che ha il debito con il fisco ha 5 giorni di tempo per effettuare il versamento, con la possibilità di chiedere la rateizzazione delle somme dovute.

Se il contribuente evade anche in questi casi, l'agente della Riscossione oggi può già vedere se e dove il cittadino ha dei conti correnti e si rivolge alla banca o alle banche, in caso di più conti aperti.

Gli istituti hanno 60 giorni di tempo per rispondere.

Il pignoramento esclude l'ultimo stipendio che resta come limite per assicurare le necessità del debitore.

Quello che la Riscossione non può vedere, ma potrà in futuro, è quanto è depositato nei c/c, verificando quindi se esistono le somme per mettersi in regola con il fisco.

Dal 1° gennaio 2024 se la versione in bozza verrà confermata, l'agente (avvisando ovviamente la banca ed entro 30 giorni anche il debitore) potrà andare a colpo sicuro e "senza indugio", come recita la norma, a prelevare l'intera somma dovuta là dove ce ne è disponibilità. Il meccanismo verrà reso così più centrato e immediato.

L'ultima ipotesi prevede però anche un'ulteriore precisazione "per esigenze di massima tutela del debitore".

Se l'importo complessivo per cui si procede è inferiore complessivamente a mille euro, non scatterebbe la procedura velocizzata.

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