PoliticaAutonomia, Svimez: "Inaccettabile per il Mezzogiorno e per l'Italia"

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Autonomia, Svimez: "Inaccettabile per il Mezzogiorno e per l'Italia"

Un secco 'no' al testo dell'autonomia differenziata così come approvato dal Consiglio dei ministri arriva dalla tre giorni promossa da Arci 'Meridiana il tempo della ripresa'

Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 25 febbraio 2023 16:54:25

L'autonomia differenziata pone sempre più interrogativi sulle ripercussioni che la stessa avrebbe sul Sud: sono stati diversi gli interventi critici sul regionalismo che vede come capofila all'interno della maggioranza di governo, la Lega Nord con Roberto Calderoli che ha risposto già diverse volte alle varie accuse rivolte al progetto che vede come promotore il governo di centrodestra.

E' Luca Bianchi - direttore Svimez a dire la sua nel corso della tre giorni promossa da Arci 'Meridiana il tempo della ripresa':

"Questa autonomia è inaccettabile per il Mezzogiorno e per l'Italia, è un'applicazione 'hard', estrema dell'autonomia differenziata che ha la conseguenza di indebolire il Paese perché lo frammenta e non prevedendo alcun tipo di finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni di fatto costituisce la rinuncia del Paese a ridurre i divari in termini di servizi. Un allarme che non è frutto - prosegue Bianchi - "di alcuna posizione contraria all'autonomia a priori, anzi se è simmetrica e solidale l'autonomia può essere un'opportunità anche al Sud, ma la proposta attuale invece va respinta in toto perché è un grande rischio soprattutto per il Sud e in generale per tutti coloro che hanno un'offerta di servizi inferiori rispetto alla media nazionale anche nelle aree interne del Nord".

Il direttore di Svimez l'associazione che studia le condizioni economiche del Mezzogiorno d'Italia, al fine di proporre concreti programmi di azione e di opere intesi a creare e a sviluppare le attività industriali non è il solo a muovere critiche all'Autonomia differenziata così come approvata dal Consiglio dei ministri, le preoccupazioni - infatti - sono condivise anche dalla Fondazione Con il Sud il cui presidente, Carlo Borgomeo, pur evidenziando che al momento la riforma "ancora non c'è e non sanno nemmeno loro esattamente che cosa fare, tuttavia costituisce un posizionamento e un passaggio pericoloso perché si avvia un percorso che stabilirà i voleri di questa maggioranza di governo e dunque bisognerà che chi è contro usi i toni giusti senza rifare la guerra degli stracci Nord contro Sud. Occorre vigilare con grande attenzione".

 

Fonte foto: Foto diPeter HdaPixabay e Foto diSamuele SchiròdaPixabay

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