Tu sei qui: CulturaIl cinema ritrovato: She goes to war
Inserito da (admin), mercoledì 26 giugno 2019 13:05:34
Bologna. She goes to war (1929) di Henry King è stato presentato a Il Cinema ritrovato nella retrospettiva dedicata al regista statunitense. Il film è stato digitalizzato da Library of Congress a partire a una copia 16 mm conservata al Niles Essanay Museum. La trama racconta di una giovane, interpretata Eleanor Boardman, che, indossando la divisa dei soldati, si finge uomo e assiste in prima linea ai combattimenti in Europa della Prima Guerra Mondiale. La donna che va alla guerra è una tematica costante nel cinema statunitense in periodo bellico. A ridosso dei due conflitti mondiali sono spesso comparse sugli schermi americani nuove Giovanna d'Arco. Attraverso il cinema, infatti, si mostrava quale dovesse essere la funzione delle mogli mentre gli uomini erano al fronte. Questi film fanno riflettere sul cambiamento del ruolo della donna nella sfera politica e sociale nel corso del tempo. Di She goes to war esiste una versione muta e un’altra sonora, cioè con qualche canzone ed effetti sonori sincronizzati. Il 1929, infatti, è un periodo di passaggio tra due ere cinematografiche. Il primo film sonoro, The Jazz singer, è stato realizzato appena due anni prima. Nel 1939 la pellicola di Henry King uscì nuovamente in sala con l'aggiunta di un'introduzione in cui si riflette sull'eventualità di un altro intervento degli Stati Uniti in Europa. Fu inoltre rimontata, accorciata da 100 a 50 minuti e vennero tolte le didascalie. È stata questa la versione proiettata a Bologna. She goes to war, così come è stato mostrato, potrebbe essere definito un film half spoken, cioè muto ma con alcune parti già sonore: rumori, qualche battuta, commento musicale diegetico o extradiegetico (interno o esterno all’immagine). Persistono ancora canoni del linguaggio muto (primissimi piani sui protagonisti per evidenziare la drammaticità degli eventi) ma già si intravede nelle scene d’insieme e nell'utilizzo degli effetti sonori una nuova modalità di rappresentazione. In realtà, però, è difficile fare un’analisi obiettiva del film poiché la sua storia complicata e i rimaneggiamenti in corso di montaggio ne possono aver trasformato i tratti. Nel 1939, quando il film è stato rieditato, gli spettatori erano ormai già abituati ai film sonori e il linguaggio, la rappresentazione e la narrazione erano ormai cambiati definitivamente.
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