CronacaOmicidio di Senago, Impagnatiello avvelenava Giulia e il feto da mesi prima di accoltellarla a morte

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Omicidio di Senago, Impagnatiello avvelenava Giulia e il feto da mesi prima di accoltellarla a morte

Secondo autopsia: nel sangue, nei capelli e nei tessuti della ragazza, così come sul feto che portava in grembo, sono state trovate tracce di bromadiolone, l'anticoagulante più tossico tra quelli annoverati nella categoria del veleno per topi

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 30 agosto 2023 21:33:55

La mostruosità dell'omicidio perpetrato da Giuseppe Impagnatiello nei confronti di Giulia Tramontano che aspettava un figlio da lui - e questo non gli aveva impedito di ucciderla con 37 coltellate - diventa ancora più mostruosamente agghiacciante nel leggere i risultati dell'autopsia effettuati sul corpo della ragazza.

Nel sangue, nei capelli e nei tessuti di Giulia Tramontano, così come sul feto che portava in grembo, sono state trovate tracce di bromadiolone, l'anticoagulante più tossico tra quelli annoverati nella categoria del veleno per topi.

Il topicida non è stata la causa di morte di Giulia, uccisa con 37 coltellate e morta dissanguata come Thiago: la 29enne quando è stata aggredita da Impagnatiello non ha avuto neppure il tempo di difendersi, vista l'assenza di tagli su mani e braccia tipici dell'autodifesa.

Autopsia da cui emerge anche che Giulia, morta dissanguata, era ancora viva dopo ogni coltellata.

Dalla relazione dei carabinieri emerge - altresì - che l'indagato a partire dal dicembre 2022 ha fatto ricerche web per capire "quanto veleno è necessario per uccidere una persona" e da alcune chat, una con cui si confida con un'amica, Giulia si sarebbe lamentata di sentirsi "una pezza" dopo aver bevuto una bevanda calda.

I due elementi più importanti che emergono dalla relazione del pool dei medici legali, ossia la presenza del "bromadiolone" sia nel "sangue che nei capelli" della madre sia nei "tessuti e capelli fetali" e il fatto che Giulia fosse ancora viva dopo ognuna delle coltellate ed è morta dissanguata (di conseguenza è morto il feto), rafforzano le aggravanti, contestate dalla Procura, della premeditazione e della crudeltà.

Entrambe erano state escluse dal gip nell'ordinanza dall'arresto.

Sul corpo della 29enne nessun segno di difesa, perché la donna è stata aggredita alle spalle con le prime coltellate inferte nella zona del collo e dell'arteria "succlavia".

Solo ieri, sui social, la sorella di Giulia, Chiara, aveva lasciato questo ricordo da 3 mesi dal terribile delitto:

"Sono tre mesi senza te, tre mesi che che ti cerco sul volto dei bimbi appena nati, nelle giovani donne gravide, nei capelli biondi delle altre ragazze, nel silenzio di questa casa, nel frastuono dei miei pensieri, nei tulipani colorati e nei miei giorni grigi in cui cerco affannosamente te, perdendo me".

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