CronacaGuastalla, medico va in pensione e distrugge il cellulare: "Stufo della reperibilità"

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Guastalla, medico va in pensione e distrugge il cellulare: "Stufo della reperibilità"

Il gesto simbolico è di Ugo Gaiani, medico di base che è andato in pensione dopo 39 anni di lavoro di cui gli ultimi 33 passati a Guastalla, nella Bassa Reggiana.

Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 31 luglio 2023 19:18:56

di Norman di Lieto

Sapevamo che la situazione del servizio sanitario nazionale e dei medici di base fosse critica nel nostro Paese ma quello che oggi, a Guastalla, ha voluto fare distruggendo il proprio telefono letteralmente a mazzate (proprio con una mazza da baseball) Ugo Gaiani, medico di base che è andato in pensione dopo 39 anni, supera ogni aspettativa su come ci si possa liberare di uno strumento - come il cellulare - diventato per la professione di medico, un aggeggio infernale di cui finalmente disfarsi.

Un taglio netto col passato e col suo lavoro davanti ai suoi ex pazienti in piazza: momento liberatorio che ha organizzato il medico stesso venerdì scorso, al termine del suo ultimo giorno col camice bianco. Ha chiamato pazienti e amici - circa 150 i presenti - per salutarli e offrire loro un rinfresco d'addio in piazza a Guastalla.

Infine il colpo di scena: con maglietta dei San Antonio, cappellino da battitore e mazza da baseball, il medico ha rotto in mille pezzi il telefono fisso dell'ambulatorio, con i pazienti in cerchio che hanno filmato la scena.

È stato lo stesso dottor Gaiani a spiegare il motivo del suo gesto al Resto del Carlino:

"L'ho fatto perché negli ultimi anni la reperibilità era diventata un incubo, dallo stress a tanti problemi che hanno influito sulla mia condizione generale".

Una riflessione - come scritto sopra - che tocca le tante difficoltà che sta attraversando la categoria dei medici di base in tutta Italia.

"Ero arrivato a lavorare 16 ore al giorno, dormendo poco la notte. Ma più che la pandemia e il lockdown, diciamo che il peggio è arrivato col post Covid.

La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l'emergenza sanitaria ha cambiato le persone.

In peggio. Pazienti sempre meno pazienti, il nostro lavoro non bastava mai.

È difficile lasciare una professione a cui si è rimasti legati per quasi quarant'anni. Con tanti pazienti si è creato un rapporto non solo professionale ma anche di amicizia.

Lo dimostrano i tanti cittadini che sono venuti a salutarmi in piazza, sotto l'ambulatorio, alla fine della mia attività. Ma arriva un momento in cui bisogna smettere". Per Gaiani, sabato è stato il primo giorno da pensionato: "Mi sono concesso un giro sulla mia adorata moto, sull'Appennino. Un giro in solitaria, a rilassarmi. È stato bellissimo. È stato un sogno".

E speriamo che per i giovani che sognano di fare questa nobile professione non debbano pentirsi della scelta fatta ancor prima di pronunciare il giuramento di Ippocrate.

 

Fonte foto: Foto diMarisa SiasdaPixabay e Foto divalelopardodaPixabay

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