Tu sei qui: Territorio e AmbienteAgricoltura, la protesta dei trattori arriva anche in Italia
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 25 gennaio 2024 18:07:30
di Norman di Lieto
Dalla Germania alla Francia la protesta degli agricoltori si allarga in tutta Europa ed arriva anche in Italia.
Se la Germania aveva annunciato il taglio dei sussidi agli agricoltori per motivi di bilancio, la protesta si sta allargando a macchia di leopardo.
In Francia è cresciuta in questi giorni la protesta degli agricoltori che nel corso dell'ultima settimana avevano protestato chiedendo al Governo guidato da Gabriel Attal misure d'urgenza per il settore denunciando in particolare il livello basso dei loro redditi.
Gli agricoltori, in particolare, contestano il 'green deal' europeo e gli standard ambientali ritenuti troppo pesanti.
Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin ha poi ricevuto la Fnsea, il principale sindacato degli agricoltori, senza ottenere grandi risultati così come dichiarato dagli stessi rappresentanti dei manifestanti.
Gli agricoltori si lamentano di essere sommersi dalla burocrazia e di aver visto peggiorare la loro qualità di vita.
Le rivendicazioni messe sul tavolo: semplificazioni amministrative, no a nuovi divieti sui pesticidi, stop agli aumenti del prezzo del gasolio per i trattori e i veicoli agricoli, indennizzi pronto cassa per le calamità naturali e piena applicazione della legge per una migliore retribuzione dei lavoratori agricoli da parte di industriali e grandi distributori.
In tutto questo bailamme il 23 gennaio in Francia c'è stata anche la tragedia: madre e figlia sono morte travolte da un'auto mentre facevano le barricate.
L'agricoltrice trentenne ha perso la vita così come sua figlia tredicenne.
Ora l'iniziativa dei trattori è quella di arrivare fino a Parigi: gli agricoltori vogliono delle risposte dal governo in merito alle loro rivendicazioni.
Dopo aver riunito questa mattina i ministri dell'Agricoltura, della Transizione ecologica e dell'Economia, per il premier Gabriel Attal il tempo stringe.
Secondo un conteggio del sindacato Fnsea sono 77 i punti di blocco eretti oggi in tutta la Francia mentre alcuni sindacati (Fnsea Ile-de-France e Jeunes agriculteurs) invitano i loro aderenti all'"avvio del blocco di Parigi'', domani, giorno degli attesi annunci del premier, convergendo ''sulle grandi arterie intorno alla capitale''. Una prospettiva che il presidente della stessa Fnsea ha sempre considerato come ''ultimo ricorso''.
Secondo un sondaggio realizzato dall'Istituto Odoxa-Backbone Consulting per il giornale Le Figaro, la quasi totalità dei francesi (89%) appoggia la protesta del mondo agricolo.
Dopo Germania, Francia, Olanda, Polonia, Lituania la protesta dei trattori arriva anche in Italia, con gli agricoltori che scendono in piazza per chiedere un piano di intervento urgente.
Sono scesi in strada gli agricoltori del Basso Molise colpiti da una crisi profonda, dalla difficoltà di continuare a produrre grano e dalla volontà di tutelare i terreni fertili contro l'avanzata di impianti di energia rinnovabile.
Tre giorni di manifestazione per chiedere "sostegno" al Governo regionale, nazionale ed europeo.
"No alla moda di utilizzare i terreni fertilissimi del Basso Molise per l'installazione di pali eolici o fotovoltaici - dichiara Marco Travaglini - L'importante è che non vengano più coltivati. Siamo arrivati persino ad avere contributi per lasciare i terreni incolti. Così ci tolgono la dignità".
Dal Molise alla Calabria dove nel Vibonese la protesta degli agricoltori che contestano alcune scelte dell'Unione europea: stamattina i trattori hanno formato un piccolo presidio all'imbocco dello svincolo di Pizzo Calabro dell'A2 autostrada del Mediterraneo.
Si allarga, dopo i blocchi sulla statale 106, la protesta alla Cittadella regionale e i presidi a Cosenza e Lamezia Terme, la protesta del mondo agricolo calabrese.
Intanto, in una nota è la presidente di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella, prima firmataria della proposta di legge sull'agricoltura 'eroica', a dichiarare che oltre ai trattori ci sono anche quegli agricoltori eroi che per arrivare sui loro terreni ci arrivano a dorso di mulo:
"Le agricoltrici e gli agricoltori 'eroici' sono imprenditori che coltivano e producono in zone interne e spesso disagiate, su terreni con forti pendenze e quasi totale assenza di meccanizzazione, mantenendo tra mille difficoltà un presidio ambientale e sociale di inestimabile valore, assicurando la sopravvivenza di produzioni agroalimentari altrimenti a rischio di estinzione".
E ancora:
"I limoni di pane di Procida o la lenticchia di Ustica - aggiunge - sono il frutto di un durissimo lavoro in zone impervie dove i trattori non riescono ad arrivare, e allora ci arrivano a dorso di mulo; il pomodoro 'siccagno' si pianta nei terreni aridi dell'entroterra siciliano mentre il 'vino dei ghiacciai' è prodotto dai vitigni più alti d'Europa in provincia di Aosta. L'agricoltura 'eroica' conserva le risorse genetiche di interesse alimentare e agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica, custodisce la biodiversità e è argine al dissesto idrogeologico. Chiediamo con la nostra proposta di legge un provvedimento per un piano di settore, finanziamenti e la massima attenzione. Il ministro Lollobrigrida, così attento alla sovranità alimentare, intende fare qualcosa?".
FONTE FOTO: Foto di Peter H da Pixabay e Insa Osterhagen da Pixabay
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