Tu sei qui: TecnologiaNorvegia: un gruppo nazionalista pubblica una foto di donne in burqa, ma sono solo i sedili vuoti di un autobus
Inserito da (admin), mercoledì 2 agosto 2017 19:07:58
Una vicenda strana è accaduta sulla pagina Facebook di «Fedrelandet viktigst» («Prima la patria»), un gruppo nazionalista norvegese con una pronunciata avversione verso immigranti e rifugiati. Stando al Corriere della Sera è stata postata sulla bacheca del gruppo una foto da uno degli utenti, la quale in teoria raffigurava un gruppo di donne in burqa sedute su un autobus. Immediatamente i membri hanno espresso la loro indignazione ed il loro disgusto di fronte alla supposta "islamizzazione" del paese con una pletora di commenti contenenti insulti, manifestazioni di disgusto ed in generale espressioni di disprezzo, chiedendo a gran voce l’espulsione dei migranti e affermando che le donne ritratte fossero terroriste con ordigni nascosti sotto i vestiti. Il problema è che quella foto non raffigura delle donne in burqa ma i sedili vuoti di un autobus, cosa che mette in evidenza le origini del razzismo ed i suoi effetti, che radicati nella paura del diverso e nel pregiudizio oscurano la razionalità delle persone, le quali si lasciano andare a manifestazioni incoerenti di rabbia ed odio senza motivo, guidate solo dall’intolleranza. Proprio questo è il pensiero che ha voluto esprimere Sindre Beyer, l’uomo che monitora le azioni del gruppo da diverso tempo ed ha postato la foto, dando il via a questo bizzarro evento: «L’odio che è stato mostrato nei confronti di alcuni sedili vuoti di un autobus mostra quanto il pregiudizio prevalga sulla saggezza. - e continua - Ho condiviso il post perché più gente possibile possa vedere cosa sta succedendo negli angoli oscuri del Web". Non è infatti una novità che i gruppi di estremisti trovino terreno fertile negli angoli reconditi della Rete, dove è possibile trovare individui vulnerabili e più facilmente soggetti alla radicalizzazione ed all’adesione a ideologie violente ed intolleranti, è il caso ad esempio del gruppo terrorista dell'ISIS, il quale fa largo uso del "deep Web" ed altre zone oscure di internet per diffondere propaganda e radicalizzare le persone, convertendole alla propria causa.
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