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Milano: la modella inglese rapita racconta la sua esperienza: "ho temuto per la mia vita"

Inserito da (admin), domenica 6 agosto 2017 23:00:25

«Ho subito un’esperienza terribile. Ho temuto per la mia vita minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato. Hanno lavorato giorno e notte per trovarmi», queste le parole di Chloe Ayling, la giovane modella inglese rapita da un anglo-polacco che, apparentemente, avrebbe voluto venderla come schiava tramite il deep Web. Il Corriere della Sera riporta i dettagli di questa vicenda terrificante, che sembra la trama di un film thriller ma è la dura verità. Attratta a Milano con l'escamotage di un servizio fotografico, la donna è stata drogata e rapita da un uomo di origine polacca, Lukasz Pawel Herba, che l'avrebbe tenuta prigioniera nell'armadio di una casa isolata per circa un mese, con l'intenzione di venderla come schiava del sesso. Fortunatamente, grazie al lavoro della Polizia e degli investigatori, il perverso criminale è stato assicurato alla giustizia e la giovane ha potuto rientrare in Inghilterra: «Sono appena arrivata a casa dopo quattro settimane» ha detto «Mi devo riprendere, non posso dire altro finché non sarò interrogata qui in patria». Chloe, durante gli interrogatori, ha riferito i discorsi inquietanti del suo aguzzino, il quale avrebbe raccontato di aver guadagnato 15 milioni di dollari in tre settimane, con la vendita delle donne rapite, tramite l'associazione "Black Death group". Questa società segreta opererebbe nei recessi nascosti del Web, lontano dall'attenzione pubblica, vendendo le loro vittime come schiave sessuali in giro per il mondo dove, stando ai racconti di Herba, vengono trattate come meri oggetti per il divertimento dei loro proprietari. Tuttavia occorre specificare che non è chiaro quanto siano affidabili le parole del rapitore, l'esistenza di questo gruppo di schiavisti del deep Web non è ancora stata confermata, la veridicità delle affermazioni di Herba è tutta da verificarsi, per questo motivo gli inquirenti proseguono nelle investigazioni.

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