Storia e StorieDieci anni fa il devastante terremoto in Emilia-Romagna, Bonaccini: «Da allora non ci siamo mai arresi»

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Dieci anni fa il devastante terremoto in Emilia-Romagna, Bonaccini: «Da allora non ci siamo mai arresi»

Ogni cosa deve tornare al suo posto, si disse allora, e subito dopo l’emergenza iniziò la ricostruzione. Un’opera che dieci anni dopo è ormai in fase di completamento.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 20 maggio 2022 10:22:38

Erano le 4.03 di notte del 20 maggio 2012, quando gli abitanti dell'Emilia vennero svegliati da un violento terremoto di magnitudo 5.9. Dopo 9 giorni, una nuova forte scossa. Il bilancio fu drammatico: 28 vittime, 350 feriti, 45 mila sfollati e danni per 12,2 miliardi di euro.

Ogni cosa deve tornare al suo posto, si disse allora, e subito dopo l'emergenza iniziò la ricostruzione. Un'opera che dieci anni dopo è ormai in fase di completamento. Con tutte le famiglie o quasi rientrate nelle proprie case (17.500 abitazioni ripristinate), le aziende tornate nei capannoni (3.500 imprese industriali e agricole riparate e altre 1.550 messe in sicurezza), migliaia di piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi rese di nuovo agibili, mille nei soli centri storici. 570 scuole ristrutturate o ricostruite ex novo, 330 chiese riaperte al culto. Contributi per 6,5 miliardi di euro erogati a famiglie e imprese delle aree colpite per portare a termine la gran parte dei lavori previsti.

«Si temevano fughe e delocalizzazioni, oggi invece in questa parte dell'Emilia si produce addirittura più di prima. Questi dieci anni - racconta il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - rappresentano un grande lavoro corale, una storia collettiva che merita di essere di essere ascoltata, perché ciò che qui è stato fatto possa essere patrimonio per il Paese. Il nostro grazie va a quanti nell'emergenza vennero qui, da ogni luogo, per aiutarci a risollevarci. Quindi ai nostri sindaci, amministratori, tecnici, imprese, volontari, professionisti e operatori sanitari, sociali e della scuola. Ma il ringraziamento più forte lo meritano cittadine e cittadini di questa terra. Che non si sono mai arresi. Senza il contributo di ognuno di voi non sarebbe stato possibile ripartire e ricostruire. Grazie davvero. Il poeta Roberto Roversi chiedeva si tornasse al coraggio di difendersi dal presente "Alzando da terra il sole". Almeno un po', qui lo abbiamo fatto davvero».

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