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Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni? Secondo i carabinieri fu il figlio di Vanacore

L'uccisione della ragazza non ha ancora un colpevole: il delitto avvenne in via Poma il 7 agosto 1990. L'informativa ai pm arriva dall'Arma, ma la Procura ha chiesto l'archiviazione

Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 6 gennaio 2024 17:14:50

Un giallo irrisolto, un delitto quello accaduto in via Poma il 7 agosto del 1990 che non ha ancora un colpevole.

Il giallo dell'omicidio di Simonetta Cesaroni e quel delitto irrisolto ha visto i carabinieri inviare un'informativa ai pm, sebbene la Procura avesse già chiesto l'archiviazione.

Secondo le indagini condotte dai militari dell'Arma ad uccidere Simonetta Cesaroni sarebbe stato Mario Vanacore, il figlio del portiere del condominio di via Poma.

La Procura di Roma non è convinta affatto, bollandola con: "ipotesi e suggestioni" che "non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato".

Per questo lo scorso 13 dicembre hanno chiesto l'archiviazione del fascicolo aperto due anni fa in seguito ad un esposto della famiglia della ragazza uccisa il 7 agosto del 1990.

In cima alla lista dei sospettati i carabinieri mettono proprio Mario Vanacore, il figlio di Pietrino, il portiere dello stabile che già tre giorni dopo l'omicidio di Simonetta Cesaroni venne prima fermato (passò quasi un mese in carcere) e poi rilasciato per poi togliersi la vita vent'anni dopo l'omicidio.

Nel 2020, a pochi giorni da una sua deposizione nell'ambito del processo nei confronti dell'ex di Simonetta Cesaroni, Raniero Brusco, si lasciò affogare in un corso d'acqua lasciando una scritta su un cartello:

"20 anni di sofferenze e di sospetti ti portano al suicidio".

Secondo quanto ricostruito dai militari - e pubblicato dall'edizione online di Repubblica -, il pomeriggio del 7 agosto del 1990, fu Mario Vanacore ad entrare negli uffici di via Poma, dove Cesaroni lavorava da circa due mesi come segretaria.

Trovatosi inaspettatamente davanti alla ragazza, tentò di violentarla, lei si difese, invano.

Lui la uccise colpendola 29 volte.

Sempre secondo i Carabinieri a coprire le responsabilità di Mario Vanacore sarebbero stati gli stessi genitori, Pietrino e Giuseppa De Luca, che avrebbero mentito agli investigatori nella fase delle indagini tirando in ballo anche il datore di lavoro di Simonetta Cesaroni, Salvatore Volponi.

Ma per i carabinieri il colpevole sarebbe il figlio del portiere.

Il giallo rimane (ancora) irrisolto.

 

Foto di djedj da Pixabay e Foto di Barbara Bonanno da Pixabay

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