Ultimo aggiornamento 3 ore fa S. Irene vergine

Date rapide

Oggi: 18 settembre

Ieri: 17 settembre

Ultimi 3 giorni

Ultimi 7 giorni

Ultimi 30 giorni

Intervallo di date

cerca

Booble News Costiera Amalfitana

Il giornale dalla Costa d'Amalfi

Booble News - Il giornale dalla Costa d'Amalfi Direttore responsabile: Manuela Nastri

Hotel Casa Angelina Praiano, il lusso discreto tra arte, lifestyle e paesaggi mozzafiatoPasticceria Pansa, la dolcezza in piazza ad AmalfiCaseificio "La Tramontina" - Prima Cotta, la Mozzarella di Bufala Campana fuori dal coro. Caseificio dal 1952, tradizione, sapori, esperienza casearia, Qualità

Tu sei qui: Salute e BenessereSanità pubblica al collasso. Fondazione Gimbe: "Avanza il privato"

Frai Form Ravello del dottor Franco Lanzieri. Centro medico estetico, epilazione laser, efficace e indolorePasticceria Pansa ad Amalfi la dolcezza dal 1830Maurizio Russo, liquorificio dal 1899 - Bu, le creme con latte di BufalaPorti di Amalfi, Pontile Coppola, Ormeggi in Costa d'Amalfi, Amalfi approdo turistico, Amalfi il portoSupermercati Netto Maiori, Pagina ufficiale offerte Facebook

Hotel Covo dei Saraceni Positano, Albergo 5 Stelle in Costiera Amalfitana, affacciato sul meraviglioso fronte mare della città verticale

Salute e Benessere

sanità, pubblico, privato, pazienti, collasso, liste di attesa, fondazione, gimbe

Sanità pubblica al collasso. Fondazione Gimbe: "Avanza il privato"

Liste di attesa infinite, rinunce alle cure, innovazioni inaccessibili, diseguaglianze senza precedenti e viaggi della speranza secondo l'analisi della Fondazione

Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 28 marzo 2023 18:56:13

di Norman di Lieto

Il nostro Paese non è ancora arrivato a livelli di privatizzazione 'made in Usa' della sanità anche se i campanelli d'allarme aumentano e uno di questi lo ha fornito l'ultimo studio della Fondazione Gimbe sulla situazione della sanità pubblica che non ne esce affatto bene sempre più al collasso e che lascia continuamente spazio alla sanità privata.

Il nostro servizio sanitario nazionale che era considerato uno dei fiori all'occhiello del nostro Paese lentamente e - in maniera inesorabile - peggiora, nel day by day portando il pubblico a cedere il passo al privato, e in maniera inesorabile.

Quello che emerge dallo studio della Fondazione Gimbe è come la sanità pubblica sia, ormai, irrimediabilmente in codice rosso: liste di attesa infinite, rinunce alle cure, innovazioni inaccessibili, diseguaglianze senza precedenti e viaggi della speranza. E mentre la sanità pubblica arretra, il privato avanza.

"Serve un radicale cambio di rotta" ed un piano di rilancio del Ssn.

"La crisi di sostenibilità del Ssn - dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - sta raggiungendo il punto di non ritorno tra l'indifferenza di tutti i Governi che negli ultimi 15 anni, oltre a tagliare o non investire in sanità, sono stati incapaci di attuare riforme coraggiose per garantire il diritto alla tutela della salute".

Un Ssn gravemente malato, afferma, che "costringe i pazienti ad attese infinite, migrazione sanitaria, spese ingenti, sino alla rinuncia alle cure". Secondo una recente audizione dell'Istat, sottolinea Gimbe, la quota di persone che hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie è passata dal 6,3% nel 2019 al 9,6% nel 2020, sino all'l'11,1% nel 2021. E se nel 2022 le stime attesterebbero un recupero con una riduzione al 7%, l'ostacolo principale rimangono le lunghe liste di attesa (4,2%) rispetto alle rinunce per motivi economici (3,2%). Nel 2021, inoltre, la spesa sanitaria in Italia ha raggiunto i 168 miliardi di euro, di cui 127 di spesa pubblica (75,6%), 36,5 (21,8%) a carico delle famiglie e 4,5 (2,7%) sostenuti da fondi sanitari e assicurazioni. La chiave di lettura, commenta Cartabellotta, "è chiarissima: la politica si è sbarazzata di una consistente quota di spesa pubblica per la sanità, scaricando oneri iniqui sui bilanci delle famiglie". Quanto alle diseguaglianze territoriali, il gap Nord-Sud è "ormai incolmabile, e rende la 'questione meridionale' in sanità una priorità sociale ed economica".

Infatti, guardando ai punteggi Lea (Livelli essenziali di assistenza) nel decennio 2010-2019, tra le prime 10 Regioni solo due sono del centro (Umbria e Marche) e nessuna del sud, e nel 2020 solo 11 Regioni risultano adempienti ai Lea, di cui solo la Puglia al Sud.

Fonte foto: Foto difernando zhiminaiceladaPixabay e oto diSasin TipchaidaPixabay

Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.

Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.

Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Sostieni Booble News!

Scegli il tuo contributo con

Galleria Fotografica

rank: 10749105