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Pnrr, l'importanza dei fondi per gli asili nido

Oltre centomila posti in meno. Il governo però non ci sta e rilancia, assicurando che si continuerà ad investire sugli asili, per i quali sono in arrivo due nuovi Piani

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 29 novembre 2023 19:19:16

di Norman di Lieto

Quando il Pnrr era ancora e soltanto una bozza, già c'erano due capisaldi su cui puntare per il nostro Paese: incrementare numero degli asili nido e aumentare, allo stesso tempo, l'occupazione femminile di qualità.

Questo perché, troppo spesso, nel lavoro di 'cura' quando una coppia decide di avere un figlio - in completa controtendenza considerando altresì la denatalità che grava sul nostro Paese come certificato da Istat - troppo spesso a lasciare il lavoro è proprio la donna.

E abbiamo visto quanto la dipendenza - anche e soprattutto economica - di una donna all'interno di una coppia sia un elemento di elevata criticità.

Per questo la notizia che è giunta - proprio riguardo al Pnrr - del taglio di oltre 100mila posti per gli asili nido non è, affatto, una buona notizia.

L'analisi delle modifiche approvate venerdì dalla Commissione Ue fa insorgere le opposizioni, che vanno all'attacco dell'esecutivo e sulla scia dell'onda fucsia denunciano: è un altro colpo alle donne.

La modifica approvata dalla Commissione rivede il target finale degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, portandolo da 264.480 posti a 150.480. Oltre centomila posti in meno.

Il governo però non ci sta e rilancia, assicurando che si continuerà ad investire sugli asili, per i quali sono in arrivo due nuovi Piani.

Secondo il governo la rimodulazione è avvenuta semplicemente per due motivi: da una parte i costi delle materie prime, cresciuti - stando ai dati di fine giugno - di almeno il 50% rispetto alle stime del 2021; dall'altra il fatto che Bruxelles non ha ritenuto ammissibili come nuovi posti gli interventi di messa in sicurezza, demolizione e ricostruzione, nonché i centri polifunzionali, selezionati nel 2021-2022 dal precedente governo.

Inoltre, la commissione non ha riconosciuto ammissibili le spese per l'avvio della gestione del servizio, operando un taglio di 900 milioni.

Ma dal governo assicurano che non sarà definanziato nessun intervento già aggiudicato e che si continuerà inoltre ad investire in asili nido per aumentare il numero dei posti, per raggiungere il 33% di copertura entro il 2026 e per garantire il target finale.

Verranno infine adottati due Piani per gli asili, uno da circa 530 milioni con le risorse già finanziate nel decreto Caivano e un secondo Piano con i 900 milioni di risorse nazionali rimodulate da altri piani di edilizia scolastica.

Lo ha ripetuto il ministro degli Affari europei, del Sud, della Coesione e del Pnrr Raffaele Fitto ai "cinque minuti" di Bruno Vespa dove ha garantito che "gli asili messi a gara sono stati salvati".

Intanto la Commissione Ue ha dato luce verde anche alla richiesta della quarta rata da 16,5 miliardi, tra sovvenzioni e prestiti. Ed è un sì dall'alto valore simbolico.

Occupazione femminile di qualità, più asili nido e focus strategico sui giovani visto che questi ultimi continuano ad abbandonare il nostro Paese - che nel frattempo invecchia sempre più - in mancanza di opportunità professionali congrue e degne del percorso di studi intrapreso e realizzato.

Non bruciamo loro le ali verso il (nostro) futuro.

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