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Politica

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Palazzo Chigi, due comici russi telefonano a Meloni fingendosi leader africano

In imbarazzo il governo a causa di una finta telefonata 'istituzionale'. Gli autori dello 'scherzo' non nuovi a questi exploit. Nella loro rete caduti anche Merkel, Erdogan, Sanchez

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 1 novembre 2023 21:06:19

Si potrebbe dire che Giorgia Meloni non è stata l'unica a cadere nel tranello dei due comici russi che sono riusciti a parlare con la premier fingendosi un fantomatico leader africano.

Prima di lei a 'cascarci', nell'ordine: Merkel, Erdogan, Sanchez.

Eppure è allarme per la 'facilità' con cui i due comici sono riusciti in primis a 'reperire' numero della premier, farsela passare al telefono e riuscire anche ad avere una lunga conversazione spacciandosi per qualcuno di inesistente: il presidente della commissione dell'Unione africana.

Meloni si è confrontata anche sull'Ucraina: "C'è molta stanchezza da tutte le parti", gli ha detto.

Per poi scoprire di essere stata vittima di un raggiro orchestrato dal duo Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov).

Palazzo Chigi ha dovuto ammettere l'errore:

"L'ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore".

Sono arrivate poi le rassicurazioni da parte di esponenti del governo che hanno dichiarato, come:

"Nonostante il tentativo di farle dire frasi scomode, Meloni ha invece ribadito nella sostanza le posizioni assunte dal Governo. Il presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all'Ucraina e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale".

Ma come detto sopra, il tema è la sicurezza e a sottolinearlo è il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini del Pd:

"Ma in ballo non c'è solo la trasparenza politica. C'è un tema di sicurezza. Lo scherzo potrebbe non essere innocente.

Circostanze simili possono essere considerate, tra le diverse ipotesi, anche come attività con fini malevoli".

L'episodio non è di oggi, ma risale al 18 settembre scorso, prima hanno parlato di Ucraina:

"Si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita - ha detto la premier - Il problema è trovare una via d'uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo". Gli ucraini, ha aggiunto, "stanno facendo quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli".

Poi il tema dei migranti:

"La dimensione di questo fenomeno è tale che coinvolge non solo la Ue, ma a mio parere anche l'Onu".

Per Giuseppe Conte, in quel colloquio non solo Meloni "ha fatto una figuraccia planetaria", ma ha anche "svelato verità che non ha mai raccontato agli italiani: ammette di non avere ancora trovato il coraggio di portare ai tavoli che contano una posizione diversa dell'Italia, che offra finalmente una soluzione negoziata".

Non è da meno, la segretaria del Pd Elly Schlein ha chiesto:

"che il governo rassicuri Parlamento e Paese" perché "situazioni di questo tipo rischiano di mettere a pregiudizio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale".

Da ex premier, il leader di Iv Matteo Renzi ha parlato di "devastante livello di superficialità".

Sul tema è intervenuto anche il direttore del quotidiano: "La Repubblica", Maurizio Molinari ospite su: "La7 a Tagadà che si è detto preoccupato con la facilità con cui si è arrivati a poter parlare con la premier.

"Com'è possibile che due persone siano arrivate fino a lei, quale numero hanno chiamato e chi ha passato la telefonata ha verificato l'autenticità degli interlocutori?

E ancora: parla per 16 minuti come se fosse un'intervista.

Com'è possibile dedicare 16 minuti del tempo di una premier rispondendo come se fosse un'intervista a delle persone che non si identificano?"

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