Tu sei qui: PoliticaIntervista a Repubblica, Renzi: "Rottura con Calenda inspiegabile per tutti ma alternativa deve esserci"
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 30 aprile 2023 17:32:49
Dopo che sono volati gli stracci tra Carlo Calenda e Matteo Renzi per la 'fusione a freddo' non riuscita tra i loro due partiti - Azione e Italia Viva, di cui sono i rispettivi leader, l'ex sindaco di Firenze in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica' in edicola oggi, mette i puntini sulle i e spiega il perché della sua rottura con il promesso sposo, Calenda:
"La rottura con Calenda è inspiegabile persino per gli addetti ai lavori. Un'alternativa riformista al sovranismo della Meloni e all'estremismo della Schlein deve esserci. Lo chiede la società italiana, non io".
Per il Terzo Polo dichiara invece Renzi:
"Ci siamo impegnati a fare una lista unica alle Europee del 2024, aperta a Più Europa e alle forze civiche.
Significa puntare al 10% per essere decisivi in Europa e credibili in Italia. Noi ci siamo. Vedremo se l'assemblea nazionale di Azione cambierà linea e perché".
L'ex premier ricorda di aver nominato Calenda "viceministro, ambasciatore, ministro. L'ho sostenuto per il Parlamento europeo, per il Comune di Roma, come leader del Terzo Polo. Gli ho trasferito un milione e mezzo di euro dai fondi di Italia viva per le campagne di affissione col suo volto. Non mi pare di essere io il problema, insomma".
E aggiunge:
"Qualcuno, prima o poi, noterà che il Pd va allo scontro fisico in Aula mentre i 5S incassano sempre dagli accordi sotterranei con la maggioranza. La mattina della rottura sul Def la destra ha votato Bonafede alla Tributaria. E prima c'erano stati la Vigilanza e le vicepresidenze d'Aula.
I grillini sono all'opposizione di giorno e fanno accordi con la maggioranza di notte". Se va "tutto come deve andare, Meloni arriva al 2027 ma cambia la composizione del governo dopo le Europee. Se poi combinano qualche pasticcio - sottolinea - allora rischia anche la premier".
Sarà così?
Vedremo.
Fonte foto: pagina Facebook Matteo Renzi e Flickr.com
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