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La notizia della scarcerazione di Pistorius era giunta proprio alla vigilia del 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Una decisione quella dei giudici sudafricani, da subito osteggiata dalla famiglia della vittima.

Pistorius è uscito ieri, come previsto, il 5 gennaio appunto, a 'fari spenti': senza immagini televisive e nemmeno scatti condivisi sui social.

Un comunicato era stato rilasciato all'alba dal ministero sudafricano della Giustizia a cose fatte, conferma che, come previsto, l'atleta paralimpico è ufficialmente già in libertà vigilata.

Pistorius ha lasciato la prigione di Atteridgeville, a pochi chilometri dalla capitale Pretoria, dopo aver scontato quasi nove anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.

Ma la madre di Reeva urla tutto il suo dolore per questa decisione voluta dalla giustizia sudafricana:

"Non ci potrà mai essere giustizia se la persona amata non tornerà mai più, e nessuna permanenza in carcere riporterà indietro Reeva.

Noi siamo quelli che stanno scontando una condanna a vita, quella del dolore", ha detto June Steenkamp.

Reeva venne uccisa la notte di San Valentino, il 14 febbraio 2013, a soli 29 anni: raggiunta da una serie di colpi sparati da oltre la porta del suo bagno, nella sua casa.

Pistorius affermò di aver aperto il fuoco dopo averla scambiata per un ladro.

Il processo che lo ha visto imputato lo ha visto, alla fine, condannato per omicidio nel 2015 dopo che una corte d'appello aveva annullato un precedente verdetto di omicidio colposo.

A garantire della sua condotta sarà suo zio Arnold, sarà lui ad ospitarlo, a farsi carico delle sue necessità, ad "assisterlo nel rispettare le condizioni di libertà vigilata" impegnandosi quindi ad informare le autorità nel caso violi le regole.

Oscar vivrà così nella casa dello zio Arnold fino alla scadenza della pena nel 2029.

Fonte foto: Commons Wikimedia e Foto di Marko Lovric da Pixabay