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Israele, stop Corte Suprema a riforma giustizia

8 sui 15 giudici della Corte Suprema, hanno deciso di annullare un elemento chiave di quella riforma: l'emendamento della cosiddetta 'Clausola di ragionevolezza', che il governo aveva qualificato come una 'legge fondamentale'.

Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 2 gennaio 2024 15:51:01

Mentre le pressioni sul governo israeliano a guida Netanyahu sulla 'gestione' del dopo attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, proseguono; lo stesso presidente si ritrova anche a dover incassare una sconfitta sul fronte interno sulla tanto criticata riforma della giustizia che aveva portato molti cittadini in piazza per protestare contro la proposta di Legge voluta dall'esecutivo guidato da Bibi.

Così è arrivato lo stop: con una sentenza - per certi versi clamorosa - ben 8 sui 15 giudici della Corte Suprema, hanno deciso di annullare un elemento chiave di quella riforma: l'emendamento della cosiddetta 'Clausola di ragionevolezza', che il governo aveva qualificato come una 'legge fondamentale'.

Esponenti del governo hanno reagito con foga contro la sentenza dei giudici, trovando in particolare fuori luogo che abbiano deciso di esprimere il loro parere mentre il Paese è impegnato in guerra.

Grande soddisfazione invece nel movimento popolare di protesta che per mesi era sceso in massa nelle strade.

Questa riforma aveva causato anche diverse minacce di uscire dal governo, anche da parte di ministri del gabinetto guidato da Netanyahu.

La presidente uscente della Corte Suprema Ester Hayut ha ribadito che l'organismo rappresenta in Israele l'unico baluardo contro il potere concentrato nel governo.

L'annullamento della Clausola di ragionevolezza avrebbe rappresentato dunque, a suo dire:

"Un duro colpo alla separazione dei poteri e allo stato di diritto: due delle caratteristiche più evidenti di Israele quale stato democratico".

Intanto, il ministro della Giustizia Yariv Levin, cui si deve la proposta di riforma della Giustizia e che da anni si batte contro "lo strapotere dei giudici" in Israele ha dichiarato:
"I giudici si sono arrogati tutte le prerogative, che in un regime democratico sono spartite in maniera equilibrata fra i tre poteri dello Stato.

La pubblicazione della sentenza in giorni di guerra, è proprio l'opposto dello spirito di concordia che sarebbe opportuno in questo periodo".

Levin ha poi assicurato che non abbandonerà la lotta che ha ingaggiato contro la magistratura:

"Continueremo ad operare con pacatezza e responsabilità".

 

Foto: Foto di Edward Lich da Pixabay e pagina FB Benjamin Netanyahu

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