Tu sei qui: MondoGuterres sull'Onu: "Divisioni senza precedenti, siamo tutti contro tutti"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 7 febbraio 2024 22:42:18
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres non è nuovo ad esternazioni che lasciano il segno, soprattutto quando nella guerra a Gaza aveva lanciato il grido d'allarme sull'eccessivo numero di vittime civili soprattutto bambini, subendo la 'rappresaglia' diplomatica di Tel Aviv che non ha più voluto avere relazioni istituzionali con il segretario generale.
Ora è lo stesso Guterres, ad aprire uno 'squarcio' all'interno della stessa Organizzazioni delle Nazioni Unite facendo emergere tutte le contraddizioni che vi convivono:
"Il mondo non è più in grado di gestire le relazioni tra superpotenze, e il Consiglio di Sicurezza Onu più diviso che mai non è in grado di far fronte alle guerre in corso. A scattare un'istantanea a tinte fosche dell'attuale situazione globale è , secondo cui "il nostro mondo sta entrando in un'era di caos".
Parole che fanno riflettere e pensare, soprattutto chi, ha sempre immaginato l'Onu come il luogo dove si redimono le controversie internazionali; con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che, parlando in Assemblea Generale, ha mostrato un'istantanea tutt'altro che rosea:
"L'Onu è incapace di agire di fronte ai terribili conflitti che stanno aumentando: non è la prima volta che il Consiglio è diviso.
Ma la cosa peggiore è che l'attuale disfunzione è più profonda e pericolosa con i governi che stanno ignorando e minando i principi stessi del multilateralismo, senza responsabilità. Il Consiglio di sicurezza, il principale strumento per la pace nel mondo, è in un vicolo cieco a causa delle spaccature geopolitiche".
Guterres non si tira indietro e prosegue:
"La situazione attuale è addirittura peggiore che durante la Guerra Fredda, dove meccanismi ben consolidati hanno contribuito a gestire le relazioni tra le superpotenze, mentre nel mondo multipolare di oggi tali meccanismi sono assenti. E vediamo i risultati: un pericoloso e imprevedibile tutti contro tutti, nella totale impunità", ha denunciato il leader del Palazzo di Vetro, dicendosi preoccupato per una nuova proliferazione nucleare e lo sviluppo di "nuovi mezzi per uccidersi a vicenda e per annientare l'umanità".
E, proprio a questo proposito, è notizia di oggi anche le rivelazioni di un Think Thank statunitense Institute for Science and International Security, che ha lanciato l'allarme sull'Iran:
"Teheran oggi è in grado di produrre in una settimana uranio arricchito di grado militare sufficiente per un'arma nucleare, utilizzando solo una frazione del suo uranio arricchito al 60%.
Se l'Iran volesse arricchire ulteriormente il suo uranio arricchito dal 60 fino al 90% di uranio per costruire armi - prevede lo studio - potrebbe farlo rapidamente. Può produrre abbastanza uranio arricchito per un'arma nucleare in una settimana, utilizzando solo una frazione del suo uranio arricchito al 60%. E questa mossa potrebbe essere difficile da individuare tempestivamente per gli ispettori, nel caso in cui l'Iran adottasse misure per ritardare il loro accesso".
Il rapporto, infine, sostiene che usando le sue scorte rimanenti di uranio arricchito al 60% e le sue scorte di uranio arricchito vicino al 20%, Teheran "potrebbe avere in totale abbastanza uranio per produrre sei bombe atomiche in un mese".
Tornando, invece, al segretario generale delle Nazioni Unite, sempre nel suo intervento, si è soffermato sul conflitto tra Israele e Hamas, mettendo in guardia da un possibile attacco di terra israeliano a Rafah, dove centinaia di migliaia di sfollati palestinesi sono ammassati nel sud della Striscia di Gaza al confine con l'Egitto e che potrebbe avere "incalcolabili conseguenze regionali.
Tale azione aumenterebbe esponenzialmente quello che è già un incubo umanitario".
Guterres ha chiesto, ancora una volta, un "cessate il fuoco umanitario immediato" e il rilascio di tutti gli ostaggi.
Fonte foto: Foto diEdgar WinklerdaPixabay e Foto dihosny salahdaPixabay
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