Tu sei qui: Lavoro e FormazioneMarcianise, sindacati: "Tra 15 giorni alla Jabil 190 licenziamenti e governo tace"
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 11 febbraio 2023 18:57:34
di Norman di Lieto
La crisi del lavoro morde e i risvolti occupazionali per le crisi aziendali si fanno sentire: come alla Jabil di Caserta dove tra due settimane - così come annunciato - 190 lavoratori verranno licenziati dalla multinazionale americana del settore dell'elettronica.
Intanto a denunciare lo stallo è una nota congiunta dei segretari nazionali di Fim Cisl, Fiom Cigl e Uilm Uil secondo cui nell'ultimo incontro tenuto al MiMit lo scorso 24 gennaio, le parti sindacali avevano chiesto di sospendere la procedura di licenziamento prevista per il 1° febbraio e prolungare la cassa integrazione di un mese allo scopo di per poter capire se ci fossero progetti industriali seri che potessero dare lavoro ai 190 dipendenti della multinazionale.
Ad oggi non è stata fissata ancora una data per un incontro presso l'unità di crisi del MiMit, presieduta dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto, per capire quali progetti di ricollocazione occupazionale il Governo, la regione Campania e la stessa Jabil intendono attivare per dare continuità lavorativa ai 190 dipendenti dichiarati in esubero dal 1° marzo.
I sindacati ricordano che negli ultimi anni le multinazionali americane Jabil e Whirlpool sul territorio casertano hanno ridotto drasticamente gli occupati.
L'azienda di schede elettroniche nel 2015 occupava 1.400 lavoratori, oggi 440 di cui 190 dichiarati in esubero dal 1° marzo, l'azienda di elettrodomestici prima del 2015 occupava a Teverola e Carinaro 1.500 persone, oggi nel centro logistico di Carinaro ci sono 260 addetti.
"I lavoratori e la popolazione - si legge nella nota congiunta dei sindacati - sono esasperati. La fiducia nelle istituzioni è sempre più debole, tutte le promesse di lavoro sono fallite. Si vive di continui rimandi per la soluzione alle vertenze con una situazione reddituale di precarietà costante".
I sindacati chiedono che la vertenza con Jabil deve dare risposte certe sia dal punto di vista occupazionale e proporre un piano industriale volto a prevedere anche una clausola di salvaguardia occupazionale.
Quello che secondo le parti sociali risulta più urgente è di mettere in agenda un incontro ed attivare un tavolo all'unità di crisi del MiMit, non solo per dare una risposta occupazionale ai 190 dipendenti di Jabil ma anche a tutto il territorio casertano.
"E anche se entrambe le aziende in questi anni si sono fatte promotrici di azioni di ricollocazione con garanzie industriali e occupazionali per gestire gli esuberi, ad oggi nessuna ricollocazione ha trovato successo. Si stanno rilevando ''progetti fantasma'' con poche giornate di lavoro, tanta cassa integrazione e continui ritardi nei pagamenti degli stipendi".
Fonte foto: UILM Caserta pagina Facebook e
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