Tu sei qui: Lavoro e FormazioneLavoro, Lamborghini e Luxottica verso la settimana lavorativa di 4 giorni
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 30 novembre 2023 19:20:23
di Norman di Lieto
Il tema della settimana lavorativa corta di 4 giorni a settimana è un tema che piace assai ma che sembra arrivare solo da quelli che ‘possono': ultimi, dopo Intesa San Paolo a provare nell'ordine, Lamborghini che l'ha messo nell'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo di secondo livello e Luxottica.
Per 20 settimane l'anno i dipendenti degli stabilimenti Luxottica lavoreranno quattro giorni, restando liberi da venerdì a domenica, mentre per tutte le altre settimane si manterranno i 5 giorni lavorativi. E' l'accordo sperimentale sottoscritto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e le Rsu nell'ambito nuovo contratto integrativo aziendale. Coinvolge tutti i lavoratori per circa 20 mila dipendenti degli stabilimenti.
Questo a parità di salario. La sperimentazione sarà avviata su base volontaria in alcuni reparti e costantemente monitorata.
Cinque dei 20 venerdì liberi saranno scalati dai permessi retribuiti, mentre gli altri 15 saranno in carico all'azienda.
Tornando a Banca intesa è agli atti da qualche giorno il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del comparto che ha visto arrivare un aumento di 435 euro mensili per i lavoratori delle banche se a questo si aggiunge la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario non c'è che applaudire all'accordo raggiunto.
Ma se dobbiamo provare a portare la settimana lavorativa di 4 giorni in tutte le realtà lavorative anche quelle medio-piccole, occorrerebbe lavorare - in primis - sulla leva degli stipendi: tolte le banche con il loro aumento di 435 Euro gli stipendi sono fermi da 30 anni a questa parte nel nostro Paese secondo i dati Ocse.
Senza contare i molti contratti nazionali di lavoro scaduto che non vengono rinnovati.
Non è il caso di partire con la leva degli stipendi prima di pensare alla settimana lavorativa di 4 giorni?
Scrivo questo perché penso che possiamo arrivare a pensare che, il rischio grande, sia proprio che gli aumenti di stipendio e la relativa introduzione della settimana corta lavorativa su 4 giorni siano un privilegio per pochi.
Lo chiamo privilegio perché credo che non sia così facilmente estendibile come ricetta (aumento salari e contestuale diminuzione orario di lavoro settimanale) per le Pmi di cui l'Italia è maggioranza: allora bisogna pensare che se lavori per una banca o una multinazionale sei davvero fortunato.
E (tutti) gli altri un pò meno.
Ma ancora per quanto potranno esserci lavoratori che hanno tutto e altri che raccolgono solo le briciole?
In un Paese civile mi piacerebbe che non ci fossero disparità di trattamento così evidenti.
Sognare non costa nulla ma anche provare a cambiare le cose, davvero, non sarebbe male.
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