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Lavoro e Formazione

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Consulenti del Lavoro, no al salario minimo e sì alla contrattazione collettiva. Schlein: "Servono entrambi"

In uno studio della fondazione: "Salario minimo in Italia: elementi per una valutazione" il parere negativo dei consulenti del lavoro sul salario minimo basato sui dati Inps e Cnel

Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 13 luglio 2023 18:53:52

di Norman di Lieto

Il salario minimo continua a far discutere e, come detto, non mette tutti d'accordo: è riuscito ad unire l'opposizione che quasi unita (c'è Azione di Calenda, ma non Italia Viva di Matteo Renzi) ha deciso di depositare alla Camera la proposta di Legge per rispondere a precarietà e lavoro povero.

Il tema è che, proprio il salario minimo, divide.

Se, da sempre, il governo con capofila la stessa premier Meloni è glaciale sul salario minimo, definito diverse volte come: "Specchietto per le allodole" arriva anche lo studio della Fondazione dei Consulenti del Lavoro a bocciarlo:

"Non è la soluzione alle basse retribuzioni e allo sfruttamento, meglio puntare sulla contrattazione collettiva".

È quanto emerge dal documento 'salario minimo in Italia: elementi per una valutazione' elaborato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro sulla base di dati Inps e Cnel e diffuso oggi. Un focus che si inserisce nel dibattito politico sull'introduzione di un minimo retributivo legale, scaturito dalla direttiva comunitaria 2022/2041.

Dopo aver chiarito come questa non prescriva ai Paesi membri l'introduzione di un salario minimo per legge, ma privilegi anzi proprio il criterio della contrattazione collettiva, l'analisi ha preso in rassegna 63 contratti collettivi, selezionati tra i più rappresentativi, individuando per ciascuno il minimo retributivo previsto per il livello di inquadramento più basso comprensivo dei ratei di mensilità aggiuntiva (13a mensilità ed eventuale 14a) nonché la quota di tfr, che costituisce una retribuzione differita. il risultato è che oltre la metà dei ccnl analizzati è superiore alla soglia dei 9 euro: 39 sono al di sopra, 22 al di sotto. Di questi ultimi, 18 sono compresi tra gli 8 euro e gli 8,9, mentre i restanti 4 (industria delle calzature, settore privato dell'industria armatoriale, industria del vetro e delle lampade, operai agricoli e florovivaisti) sono tra i 7 e i 7,9 euro.

Il ccnl vigilanza privata è addirittura inferiore. A fronte di una comprovata esigenza di adeguamento delle retribuzioni, dal Documento emerge come l'introduzione di un salario minimo legale, anziché rappresentare la soluzione, comporterebbe alcune controindicazioni: in primis, la marginalizzazione del ruolo della contrattazione collettiva, che in Italia è stata largamente usata per garantire a ciascun lavoratore le giuste tutele idonee al suo specifico impiego.

E' alle parti sociali, quindi, che il documento attribuisce la capacità di sviluppare in modo completo le azioni più coerenti sia per la fissazione del salario, sia per la difesa della dignità dei lavoratori. Dall'analisi, d'altronde, emerge che il parametro minimo dei 9 euro viene superato anche togliendo dal computo salariale gli scatti di anzianità e le indennità contrattuali fisse e continuative.

Elemento, questo, frutto dell'attività della contrattazione collettiva, che ha correttamente svolto il proprio ruolo di mediazione sociale lavoristica, ponendosi come lo strumento migliore per garantire la gradualità nell'aumento delle retribuzioni minime.

 

Di contro, un innalzamento repentino, introdotto per legge, rischierebbe di mettere in crisi le aziende.

Di tutt'altro tenore le dichiarazioni di Elly Schlein, segretaria del Pd:

''Le opposizioni hanno unito le proprie forze per presentare alla maggioranza, in Parlamento, una proposta unitaria sul salario minimo, che dice due cose banali: rafforziamo la contrattazione collettiva, e qui chiediamo al governo di mettere le risorse che servono per il rinnovo del settore pubblico, perché serve come base e deve servire per tutti le lavoratrici e i lavoratori di quel settore e può essere anche un modo per contrastare quei contratti pirata che rendono precari, aggiungiamo che neanche la contrattazione collettiva possa scendere al di sotto di quella soglia per cui non si può più parlare di lavoro ma diventa sfruttamento, ovvero nove euro lordi l'ora'.

Questo passo può servire a contrastare il lavoro povero che nella quotidianità riguarda tre milioni e mezzo di persone in Italia. E anche qua possiamo fare un passo avanti, e mi auguro che il governo italiano, su questa proposta, non volti lo sguardo dall'altra parte''.

 

Fonte foto: pagina Facebook Elly Schlein e Foto diangelo luca iannacconedaPixabay

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