Tu sei qui: Lavoro e FormazioneBruxelles, stop all'intesa sui rider
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 22 dicembre 2023 22:59:16
Si pensava che quello accaduto neppure una decina di giorni fa, potesse essere la tanto attesa (e definitiva) fumata bianca sui rider.
Si era arrivati dopo una lunga maratona negoziale che però ha visto molte capitali europee fare dietrofont con Parigi su tutte.
Diciamolo, da sempre il grande dilemma sui rider sta tutto qui: autonomi o dipendenti?
Da questo semplice bivio si sono scontrati i giganti del food delivery da una parte che non hanno mai puntato alla 'subordinazione' dei ciclofattorini e, dall'altra, i sindacati che invece hanno sempre rivendicato la natura subordinata dell'attività degli stessi rider.
Come detto, si pensava neanche 10 giorni fa che a Bruxelles si fosse trovata la quadra, ma non è così.
Ora si ripartirà dai negoziati a partire dal 2024.
Un gruppo di capitali - guidate da Parigi - ha bloccato l'approvazione delle norme disegnate per tutelare gli oltre trenta milioni di lavoratori della gig economy sparsi nei Ventisette paesi Ue.
Una battuta d'arresto difficile da digerire soprattutto per la Spagna - prima in Ue ad aver riconosciuto i rider come dipendenti regolari - , che della battaglia ha fatto un simbolo politico e che puntava a chiudere la sua presidenza Ue inanellando un altro successo dopo le prestigiose intese sulla riforma del Patto di stabilità e sul nuovo pacchetto per la migrazione e l'asilo.
"Chi ha orari, vacanze e performance monitorate da un algoritmo non è un freelance ma un lavoratore subordinato", recitava l'accordo raggiunto dai negoziatori non più tardi del 13 dicembre.
Ma ad avere dubbi su quell'accordo non è stata solo la Francia,ma anche Finlandia, Grecia, Ungheria, Svezia e Italia, facendo così mancare il sostegno della maggioranza qualificata richiesta per arrivare al via libera finale.
I sindacati europei, dal canto loro, difendono a spada tratta gli "standard di base" che per la prima volta garantirebbero tutele nel settore e preannunciano battaglia per "concludere con successo la procedura" nel 2024.
A dettare la linea per il momento restano i tribunali nazionali, dove da anni si affastellano le cause tra autonomi e datori di lavoro.
Foto di Patrick Amiri da Pixabay
Foto di Mohamed Hassan da Pixabay
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