Tu sei qui: GourmetVilla Matilde presenta a Prowein l'intera gamma di vini e una novità: Il Falerno in Arte.
Inserito da (admin), lunedì 12 marzo 2018 22:09:06
Villa Matilde sarà presente all'edizione 2018 del Prowein di Dusserdorf con l’intera gamma dei vini - dalle bollicine al passito - per raccontare l'azienda e il suo modus operandi in Campania. Dal Falerno sia bianco che rosso, emblema della cantina, al particolare Cecubo (un blend da uve Primitivo, Piedirosso e antiche varietà autoctone dei vigneti collinari della tenuta San Castrese, alle falde del vulcano spento di Roccamonfina), fino alle riserve Caracci ( vino pregiato prodotto con uva Falanghina proveniente da un piccolo vigneto di circa 3 ettari) e il Camarato (prodotto solo nelle migliori annate da uve aglianico e piedirosso). Tra le bollicine il nuovo vino spumante Falafesta, e il metodo classico Mata bianco da uve falanghina al Mata rosato da uve aglianico . La novità è la presentazione del progetto Falerno in arte, che coniuga cultura del vino ed arte. Solo 1500 etichette per altrettante bottiglie presentate in 500 confezioni disegnate dall’artista Antonio Nocera che ha firmato le etichette speciali per il Falerno, vino di punta dell’azienda di Cellole. La confezione, in tiratura limitata e numerata, prevede tre bottiglie: due di Falerno del Massico rosso annata 2012 e una di Falerno del Massico bianco annata 2016. Due vini di spiccata personalità come il Falerno del Massico bianco, da uve Falanghina, e il Falerno del Massico rosso, da uve Aglianico e Piedirosso raccolte dopo accurata selezione nei vigneti collinari della tenuta di San Castrese, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina. Antonio Nocera, l’artista che ha firmato il progetto, è napoletano di Caivano, classe 1949, noto in Italia e in Europa per le sue originali interpretazioni del Pulcinella, ha realizzato per Villa Matilde un’etichetta gioiosa, dall’anima schiettamente partenopea, vagamente sospesa tra il sacro e il profano: un Pulcinella evanescente su campo azzurro con scarpe e tiara rossa, chiaro rimando all’iconografia di San Gennaro, il santo patrono di Napoli.
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