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Rovigo: "Professoressa colpita dai pallini mente", parla il legale dei genitori del ragazzo

Secondo l'avvocato della famiglia - rimasta in silenzio per mesi - molte circostanze non sarebbero state raccontate in maniera corretta dalla stessa docente

Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 1 luglio 2023 17:29:16

Un episodio increscioso accaduto in una scuola di Rovigo all'inizio dell'anno e che non sembra voler fermare le polemiche: prima, con la decisione del voto in condotta che non teneva conto della condotta esercitata dal ragazzo durante la lezione in classe e con lo stesso Valditara pronto ad intervenire subito dopo per far modificare - con successo - il voto in condotta del giovane.

La famiglia del ragazzo, reo di aver colpito la prof, rompe il silenzio e passa al contrattacco: annunciando che potrebbe vedersi costretta a ricorrere alle vie legali se non smetterà il "processo mediatico", alimentato anche dalle dichiarazioni pubbliche della stessa docente.

E si dice disposta ad agire sia in sede penale che civile, per diffamazione a mezzo stampa e per vedere risarciti i danni morali subiti dal ragazzo, per colpa di notizie 'non veritiere' fatte circolare.

Oggi il legale della famiglia, l'avvocato rodigino Nicola Bergamini, ha voluto fare luce su alcune circostanze che, a suo dire, non sono state raccontate correttamente:

"La famiglia finora non ha mai voluto esporsi per non alimentare il processo mediatico, ma la presenza della prof sui media è costante. E le informazioni fornite da parte di Finatti sul loro figlio sono assolutamente imprecise, se non addirittura false".

I genitori non contestano l'episodio, anzi, ma vogliono smentire il racconto secondo cui il loro ragazzo non si sia pentito, che non ci sia stato un processo rieducativo.

"Si è scusato personalmente e assieme alla famiglia - ha detto Bergamini - in svariate occasioni, fin dal giorno stesso dell'episodio. Appena tornato a casa ha mandato una mail alla prof, che aveva abbandonato la scuola, porgendo subito le sue scuse, chiedendo un contatto telefonico per scusarsi di persona.

La professoressa Finatti ha risposto dopo un'ora, ha apprezzato che il ragazzo si fosse accorto della gravità del fatto e ha accettato le scuse, tanto che non riteneva necessario un incontro personale". Nei giorni successivi "l'ha incontrata sui banchi di scuola e si è scusato di nuovo. I genitori sono andati a scuola per porgere le loro scuse".

Secondo la famiglia, la prof avrebbe affermato come i ragazzi le avessero sparato 'per esibirsi sui social':

"ma il ragazzo non ha mai avuto alcun profilo su nessun social network. Se si continuerà a generalizzare su condotte del ragazzo che non risultano vere, la famiglia vorrà tutelare la sua immagine, sia in sede penale che civile", ha concluso l'avvocato Bergamini.

 

Fonte foto: Foto diGerd AltmanndaPixabay e Foto diJuraj VargadaPixabay

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