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Cronaca

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Roma, quattordicenne ucciso a colpi di arma da fuoco

Il ragazzino è stato freddato nella notte nei pressi di una stazione della metro C, Pantano. Il nonno della vittima: "Volevano colpire il patrigno". Si cercano 3 persone

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 14 gennaio 2024 14:56:49

di Norman di Lieto

Freddato come fosse un criminale: un 14enne romeno, Alexandru Ivan, è stato ucciso nella notte a colpi di arma da fuoco nei pressi di una stazione della metro C, Pantano.

I fatti sono accaduti questa notte intorno alle 3: la vittima è deceduta nonostante i tentativi di rianimazione.

Carabinieri e il pm di Velletri sono al lavoro, ininterrottamente da questa notte, per capire le dinamiche di quello che sembra un vero e proprio agguato.

Eppure, quel che colpisce, è proprio la giovanissima età della vittima: solo 14 anni.

Al momento dell'agguato la giovane vittima si trovava insieme al compagno della madre.

Dopo l'uccisione del 14enne a Monte Compatri a colpi di pistola, è stato fissato per giovedì prossimo un vertice in prefettura a Roma.

Era stato il sindaco, Francesco Ferri, a chiedere che la situazione di sicurezza fosse oggetto di un vertice.

Secondo quanto riferito dallo zio della vittima:

"Hanno sparato da un'auto all'impazzata: è stata una trappola. Sono passati con la macchina e hanno sparato all'impazzata. L'obiettivo era spaventare, era un avvertimento.

E' morto senza un motivo. Gli hanno tolto la vita per niente" si dispera lo zio della vittima.

La dinamica è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza, anche se, come confermato dai carabinieri, solo una parte dell'aggressione.

Ad intervenire sulla vicenda e sul quartiere a rischio dove è accaduto l'agguato è anche padre Cristian Tuturoi, parroco di 'San Niceta il Romano:

"La zona in cui è accaduto il fatto presenta dei problemi e meriterebbe maggiori attenzioni e interventi.

Ci lascia attoniti la tragedia di una giovane vita spezzata troppo presto, è una ferita per tutta la comunità romena di Monte Compatri. Ci uniremo presto in preghiera per lui".

Il 14enne viveva in una casa al piano terra di una palazzina residenziale.

Una vita da adolescente: il calcio e la scuola, frequentava la terza media alla Domenico Savio, il prossimo anno sarebbe andato alle superiori.

Sarebbero al momento tre le persone identificate e ricercate per l'omicidio del 14enne Alexandru Ivan: gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Velletri guidata da Giancarlo Amato, sono al lavoro per rintracciare le persone che erano a bordo dell'auto da cui sono partiti i colpi, due dei quali hanno centrato al petto la giovanissima vittima.

Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che il patrigno della vittima intorno alle 23 di ieri sera abbia avuto una lite in un bar in zona Finocchio, alla periferia di Roma, a pochi metri dalla palazzina dove abitava con Alexandru, la compagna e gli altri due figli più piccoli.

Una discussione probabilmente nata per banali motivi, magari solo per uno sguardo, ma dalle parole si è passati ai fatti.

Più tardi l'uomo ha portato con sé anche il 14enne per un incontro 'chiarificatore' con il gruppo rivale, dopo essersi dati appuntamento telefonicamente.

Poi le cose sono precipitate: all'arrivo nel piazzale da un'auto sono stati esplosi diversi colpi, forse colpi che volevano essere un 'semplice' avvertimento, ma che hanno raggiunto Alexandru uccidendolo.

Ascoltati a lungo dagli investigatori il patrigno e gli amici che erano con lui per poter ricostruire con esattezza quello che è accaduto.

Tiberiu il compagno della madre di Alexandru Ivan, il quattordicenne ucciso alle porte di Roma ha rilasciato un'intervista al quotidiano: "La Stampa" dove ripercorre la serata.

"Mi avevano dato appuntamento per un chiarimento quei due uomini con cui mi ero picchiato al bar verso le 11 di sera .

Mi hanno scritto su Messenger perché siamo amici su Facebook.

Dobbiamo parlarti, dobbiamo chiarirci, vieni al parcheggio e io ci sono andato insieme ad Alexandru, suo nonno, suo zio materno, mia madre e mia sorella".

Mentre sui motivi scatenanti che hanno portato alla lite, dice:

"Perché quei due erano prepotenti. Forse io gli stavo antipatico, ma noi non siamo gente che può sopportare che qualcuno ti derida. E ci siamo picchiati".

Ma il padre della vittima, Edy Ivan, separato dalla moglie con cui aveva l'affido congiunto del figlio, in un'intervista al Messaggero, non ci sta e chiede conto alla moglie:

"Era un adolescente e stava crescendo in un certo contesto da cui io avrei voluto allontanarlo. Quando è stato bocciato due anni fa, avrei voluto che si trasferisse in Romania dai miei genitori. Ma mia moglie, con cui condivido la custodia non ha voluto. Così abbiamo deciso che rimanesse qui a Roma. Veniva seguito da un'insegnante e infatti a scuola stava migliorando. Sembra si fosse rimesso in carreggiata''.

E ancora:

"Che ci faceva mio figlio alle tre di notte qui, alle tre? Non è una cosa normale" aggiunge il padre.

Sul compagno della moglie, dice:

"Mi fidavo di lui. Sembrava una brava persona. Evidentemente mi sbagliavo".

Intanto, i carabinieri, con il comandante della Compagnia di Frascati Alberto Raucci, fanno sapere come:

"Ci sono ininterrotte attività di indagine e stiamo cercando di ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Ci sono elementi fattuali certi da cui stiamo partendo, cose diversa è attribuire precise responsabilità individuali ai singoli''.

Il movente è ancora oggetto di indagine, è stato riferito qualcosa relativamente ai motivi di litigio ma va verificato.

E ancora il comandante della Compagnia di Frascati Alberto Raucci:

''Sui motivi della lite è determinante ciò che stanno riferendo le persone informate sui fatti e presenti sul posto e come sempre ogni versione viene poi verificata da parte nostra'' quindi al momento è 'prematuro' parlare di rancore tra gruppi o malaffare.

Anche le dichiarazioni del patrigno, vanno verificate.

Le telecamere di quest'area, purtroppo, non consentono assolutamente di individuare gli autori dell'omicidio''.

 

FOTO: Foto di djedj da Pixabay (Entrambe)

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