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Cronaca

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Morti sul lavoro, muore operaio di 47 anni a Lanciano

L'uomo, Roberto Caporale, era al lavoro vicino a una pressa quando è stato investito da un tubo metallico, sembra espulso dalla macchina, che lo ha raggiunto e trafitto all'altezza dell'addome

Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 15 gennaio 2024 22:00:39

Ancora morti sul lavoro, o per chi osa, ancora un altro omicidio sul lavoro. Così li definiva Bruno Giordano, direttore dell'Istituto nazionale del lavoro fino a fine 2022, quando si trattava di incidenti sul lavoro.

"Non chiamateli così, chiamateli omicidi sul lavoro".

Aveva 47 anni, era di Lanciano (Chieti) e aveva un contratto di somministrazione in Val di Sangro, alla Proma Spa di Atessa (Chieti), azienda dell'automotive, il settore che traina l'export dell'Abruzzo.

L'uomo si trovava al lavoro vicino a una pressa quando è stato investito da un tubo metallico, sembra espulso dalla macchina, che lo ha raggiunto e trafitto all'altezza dell'addome. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e a nulla è valso l'arrivo dei sanitari del 118 e dell'elisoccorso da Pescara.

Ora c'è la Procura di Lanciano ad indagare.

Fiom Cgil Chieti e Fim Cisl Abruzzo Molise, dichiarano in una nota:

"Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che ci spingono ad alzare il livello di impegno contro questa vergogna.

I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero, domani, nelle ultime due ore di ciascun turno nella fabbrica dove Roberto ha perso la vita.

Il sindacato Usb parla di reato di omicidio sul lavoro:

"Il reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime è una necessità irrimandabile. Da mesi raccogliamo firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che prevede l'introduzione di tali reati e che costringerebbe il Parlamento ad affrontare il tema" scrive la federazione Abruzzo e Molise dell'Usb che ricorda il 2023 come "un anno orribile per l'Abruzzo, la regione con il maggior incremento di morti sul lavoro rispetto al 2022, quando già era aumentato il numero rispetto al 2021.

Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza va sospesa l'attività e occorre prevedere controlli stringenti periodici: meglio cassintegrati che morti.

Non bastano formazione e informazione, serve ben altro per fermare questa carneficina".

Per Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti Pescara:

"La morte di un lavoratore non è possibile neanche commentarla, è una disgrazia assurda che nel 2024 non dovrebbe succedere.

Adesso bisogna riguardarsi in faccia e cercare di sensibilizzare tutti, lavoratori, aziende, affinché uscire al mattino per andare a lavorare significhi anche tornare a casa".

Nello stesso giorno, per infarto, è morto un dipendente della Walter Tosto mentre era al lavoro nello stabilimento di Chieti Scalo.

Tonino Esposito, 51 anni di Penne (Pescara), carpentiere con 21 anni di anzianità aziendale, si è accasciato davanti ai colleghi che hanno dato subito l'allarme, ma ogni tentativo dei sanitari di rianimarlo è stato vano.

 

Fonte foto: Foto diGianni CrestanidaPixabay e Foto didjedjdaPixabay

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