Tu sei qui: CronacaCatania, ergastolano in permesso uccide due donne e poi si suicida
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 12 febbraio 2023 12:29:39
Un ergastolano Salvatore La Motta di 63 anni e in permesso premio sarebbe dovuto rientrare ieri nel carcere di Augusta in provincia di Siracusa dato che l'assassino godeva del regime di semilibertà per un omicidio che aveva commesso circa 30 anni fa per cui era stato condannato.
La sua furia assassina si è rivolta contro due donne a Riposto in provincia di Catania: la quarantottenne Carmelina Marino e la cinquantenne Santa Castorina gettando la cittadina catanese nel più profondo cordoglio.
Carmelina Marino è stata raggiunta mentre faceva carburante all'auto ed è stata freddata una volta risalita a bordo, poco distante nei pressi della villa comunale il secondo atroce delitto con Santa Castorina freddata anch'ella da un colpo di pistola mentre stava scendendo dalla sua auto.
La Motta dopo aver vagato un paio d'ore si è presentato davanti la caserma dei Carabinieri di Riposto a cui avrebbe comunicato il suo 'desiderio' di costituirsi ma essendo ancora armato, gli stessi uomini dell'Arma lo hanno tenuto sotto tiro intimandogli di liberarsi della pistola in suo possesso, qualche momento di tensione poi la decisione da parte dell'assassino di togliersi la vita.
Riposto è sotto choc mentre gli inquirenti cercano di mettere insieme i tasselli per capire se le due donne conoscessero l'assassino o hanno avuto solo la sfortuna di incrociarne il tragico destino.
"Le due donne uccise ieri le conoscevo, era due care ragazze. Non mi ricordo di contatti tra loro o con La Motta. Lui non era sposato e non so se frequentasse qualcuna in particolare, avevo capito che c'era una piccola storia in particolare, ma atteneva alla sua sfera privata e non al nostro rapporto professionale. Ma niente lasciava presagire minimante quello che è successo".
Lo afferma l'avvocato Antonino Cristofero Alessi, difensore di Salvatore 'Turi' La Motta, il collegamento tra le due donne e l'uomo sono al centro delle indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre e del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania, coordinate dalla Procura distrettuale etnea.
Intanto il sindaco della cittadina catanese, Riposto è "attonita, sconvolta e ferita" da quello che è successo.
Con "il dolore che si trasforma in silenzio", anche durante "piccole processioni" nei luoghi della tragedia. Così il sindaco della città Ionica del Catanese, Enzo Caragliano, all'indomani dell'omicidio di Carmelina 'Melina' Marino, di 48 anni, e di Santa Castorina, di 50, e del suicidio dell'ergastolano Salvatore 'Turi' La Motta, di 63.
"Questa tragedia non riflette la nostra città - aggiunge - ma quello che è accaduto è senza giustificazioni, atti che possono essere collegati soltanto alla follia umana. Non conoscevo personalmente le due donne e l'uomo, di questo sapevo della sua famiglia".
Il giorno dei funerali delle due donne, anticipa il sindaco, il Comune deciderà se dichiarare il lutto cittadino dopo le decisioni della magistratura.
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