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Auto elettriche, riparte Ecobonus. Scontro Meloni - Tavares

Riaperte ufficialmente le prenotazioni sulla piattaforma Ecobonus per richiedere i contributi per l'acquisto di veicoli non inquinanti. Tavares, ad di Stellantis: "Persi 9 mesi". Poi il 'botta e risposta' tra la premier e il Ceo

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 24 gennaio 2024 17:52:03

di Norman di Lieto

L'affaire auto elettriche entra sempre più nel vivo: se da una parte abbiamo scritto domenica scorsa di come il governo tedesco dopo aver puntato sugli incentivi economici per le auto elettriche, si sia visto respingere il provvedimento dalla Corte costituzionale, costringendo così l'esecutivo a guida Scholz a fare retromarcia;

dall'altra arriva la notizia, in controtendenza rispetto a Berlino e che vede il governo italiano dare il sostanziale via libera agli incentivi proprio in materia di auto elettriche.

Nel mezzo c'è da registrare anche un 'piccato' botta e risposta tra l'Ad di Stellantis, Carlos Tavares e la premier, con il primo che, seppur avesse accolto in maniera positiva la scelta intrapresa dal governo Meloni, a suo modo di vedere, la considerava comunque tardiva:

"Si son persi 9 mesi. Abbiamo chiesto al governo di sostenerci nella produzione di veicoli elettrici. Vogliamo raggiungere il traguardo di un milione di veicoli prodotti, ma dobbiamo avere sostegni alla produzione".

Nel corso del question time alla Camera, Giorgia Meloni risponde così all'ad di Stellantis, Tavares:

"Noi vogliamo come sempre difendere l'interesse nazionale, instaurare chiaramente un rapporto che sia equilibrato con Stellantis.

Vogliamo incentivare chi torna a produrre in Italia e scoraggiare chi delocalizza, che in questo caso dovrà restituire ogni beneficio o agevolazione pubblica ricevuta negli ultimi dieci anni".

E ancora la premier, sottolinea:

"Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l'anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana. Se si vuole vendere un'auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, quell'auto deve essere prodotta in Italia. Queste -ha concluso Meloni- sono le regole con l'attuale Governo e valgono per tutti".

Poi, la premier sollecitata da Matteo Richetti, di Azione ha risposto così sempre sul gruppo Fiat:

"Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte molto importante della storia industriale nazionale, in termini occupazionali e di ricchezza prodotta, un patrimonio economico che merita la massima attenzione, e questo significa anche avere il coraggio di criticare alcune scelte del management e del gruppo quando sono state distanti dall'interesse italiano, come mi è capitato di fare, spesso nell'indifferenza generale.

Penso allo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall'Italia o alla fusione che celava un'acquisizione francese dello storico gruppo italiano: tanto che oggi nel cda di Fca siede un membro del governo francese, non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengono maggiormente in considerazione le istanze francesi rispetto a quelle italiane".

Tornando agli incentivi voluti dal governo gli sconti saranno fino a 5.000 euro per chi vuole passare a un'auto o ad un motociclo 'green': già aperte le prenotazioni sulla piattaforma Ecobonus per richiedere i contributi per l'acquisto di veicoli non inquinanti, stanziando risorse complessive per circa 1 miliardo di euro, compresi i residui non spesi della tranche di incentivi 2022.

Si attende il nuovo Dpcm in materia che ritoccherà alcuni dettagli del pacchetto e che sarà presentato il prossimo 1 febbraio per entrare poi in vigore tra marzo e aprile: fino a quel momento sono valide le norme attuali che fissano sconti per l'acquisto di nuove auto green o anche a benzina e diesel, purché poco inquinanti.

Gli sconti aumentano se si procede contemporaneamente alla rottamazione di un altro veicolo e sono più consistenti per chi ha redditi più bassi.

Gli incentivi riguardano in particolare veicoli di categoria M1 (autoveicoli), L1e - L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali).

L'attuale normativa prevede un massimo di sconto fino a 5.000 euro nel caso di acquisto di auto elettrica associata alla rottamazione di una vecchia macchina Euro da 0 a 4 (3.000 euro senza rottamazione).

Ma nello stesso caso l'incentivo sale a 7.500 euro per chi ha un Isee inferiore a 30.000 euro (4.500 senza rottamazione).

A chi acquista invece un'auto ibrida, viene applicato uno sconto di 4.000 euro con rottamazione e di 2.000 senza.

Viste le differenze evidenziate anche sulle differenti modalità operative adoperate da Germania ed Italia proprio sugli incentivi legati all'acquisto di auto green si è espressa anche la Corte dei Conti dell'Ue che evidenzia come nel 2018 ogni 100 nuove immatricolazioni, una sola auto era 'green', mentre nel 2022 si è passati ad un rapporto pari ad una su 7; sottolineando, al tempo stesso, due criticità: la prima risulta essere l'accesso alle materie prime per costruire un numero sufficiente di batterie, con la Cina regina del mercato e dove la seconda è rappresentata invece dall'inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica.

Ad oggi si riscontrano enormi differenze da Paese a Paese:il 70% di tutte le stazioni di ricarica nell'Ue è concentrato in soli tre Paesi membri (Paesi Bassi, Francia e Germania).

Infine, l'accessibilità economica: le auto elettriche costano ancora tanto e non sono 'sostenibili' per tutte le tasche.

 

FONTE FOTO: Foto diLee RosariodaPixabay e Foto distokpicdaPixabay

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