Tu sei qui: AttualitàPolitica e istruzione: la "RIFLESSIONE NOTTURNA" di Sigismondo Nastri
Inserito da (admin), giovedì 1 febbraio 2018 14:08:52
da un post "notturno" del giornalista Sigismondo Nastri Luigi Di Maio, candidato premier del M5S non è laureato. Viene spesso evidenziato in questa campagna elettorale, in relazione a qualche suo scivolone sulla grammatica. Anche Walter Veltroni - ha osservato qualcuno -, che è stato vicepresidente del Consiglio, ministro per i beni culturali e ambientali del governo Prodi I e segretario dei Democratici di Sinistra, non è laureato. Intervenendo nella discussione, ieri sera, un amico ha sottolineato che "il titolo di studio non garantisce la cultura del possessore". Sono d'accordo. Penso che Veltroni, diplomato in audiovisivi, possa essere messo alla gogna come politico, ma bisogna riconoscere che è un intellettuale colto, impegnato con successo nella letteratura e nel cinema. Quanto alla laurea, che io considero poco più di un pezzo di carta (specialmente adesso, con il proliferare di università pubbliche e private, addirittura telematiche, che ti consentono di seguire i corsi da casa, sdraiato sul divano), c'è da dire che ne sono sprovvisti - ed è facile accorgersene, osservando come vanno le cose - Orlando, ministro della giustizia, la Fedeli (istruzione), la Lorenzin (sanità), Poletti (lavoro). Non conosco Di Maio: ma se fosse bravo a governare - e qui casca l'asino! non ci sono elementi per affermarlo o per escluderlo - sarei disposto anche a perdonargli gli errori di grammatica. Mi sembra che neppure Pietro Nenni fosse laureato. Tuttavia, vorrei un parlamento (e un governo) formato da tanti Nenni. Per la salvezza di questa Italia che sta sprofondando. Magari lo si potesse resuscitare! Dulcis in fundo. Leggo che non hanno la laurea Piero Angela, Enrico Mentana, Roberto Benigni, Mark Zuckerberg. Non l'avevano Eugenio Montale, Dario Fo, Steve Jobs. Salvatore Quasimodo era geometra, eppure ottenne (per merito) la cattedra di Letteratura Italiana presso il Conservatorio di musica "G. Verdi" di Milano. Pare che neppure Galileo Galilei e (udite! udite!) Benedetto Croce avessero completato di studi universitari. La prova provata che si può diventare grandi anche senza titolo accademico. Non sarà il caso di Di Maio, ma non perché è sprovvisto di laurea.
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