Tu sei qui: AttualitàMatteo Messina Denaro in coma irreversibile, sospesa alimentazione
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 22 settembre 2023 22:40:33
La vita di Matteo Messina Denaro è appesa a un filo: il boss di Cosa Nostra è in coma irreversibile e gli è stata sospesa l'alimentazione.
Nel testamento biologico del boss, no ad accanimento terapeutico: le condizioni di Matteo Messina Denaro, malato terminale di tumore al colon, si sono aggravate ieri quando ha avuto un grave sanguinamento per poi essere colpito da un collasso con i parametri vitali compromessi.
Secondo i medici difficilmente supererà la notte.
Ma chi era Matteo Messina Denaro capace di essere 'invisibile' per lo Stato in quel lembo della provincia di Trapani, fra Castelvetrano e Partanna, dove il boss ha costruito il suo potere economico e criminale; capace di gestire la sua latitanza, e a proteggerla con una schiera di fiancheggiatori, uno dei boss più ricercati del mondo che ha beffato per anni chiunque provasse a stanarlo.
Messina Denaro si è sempre mosso tra ferocia criminale e pragmatismo politico.
Per questo è stato considerato l'erede di Bernardo Provenzano ma soprattutto del padre don Ciccio altro boss morto da latitante nel 1998.
Il boss ha sempre potuto vantare su una rete dei fiancheggiatori: la sorella Patrizia, arrestata e accusata di avere gestito un giro di estorsioni, il fratello Salvatore, i cognati, un nipote. E tanta gente fidata, costituita da prestanome spesso insospettabili, che hanno subito ripetuti sequestri patrimoniali.
Il boss colpevole e protagonista dei più gravi fatti criminali degli ultimi trent'anni, a cominciare dalle stragi del 1992 in cui furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Al capezzale di Messina Denaro, la nipote e legale Lorenza Guttadauria e la giovane figlia Lorenza, riconosciuta recentemente ed incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila nello scorso mese di aprile.
Matteo Messina Denaro è stato richiuso, in regime di 41 bis, nell'istituto di pena del capoluogo regionale il 17 gennaio scorso, il giorno dopo l'arresto a Palermo.
Dall'8 agosto scorso è ricoverato all'ospedale San Salvatore dell'Aquila dove era arrivato dal carcere per un intervento chirurgico per una occlusione intestinale poi nelle ultime settimane le condizioni si sono aggravate ed i medici e le istituzioni preposte hanno deciso la permanenza in ospedale.
Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non gli lascia più speranze.
Seguito costantemente dall'equipe dell'Oncologia dell'ospedale de L'Aquila, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il padrino è stato in discrete condizioni fino a un mese fa.
Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio.
Dall'arresto il padrino è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la giustizia. E così è stato.
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