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Matteo Messina Denaro in coma irreversibile, sospesa alimentazione

Era stato catturato il 16 gennaio scorso. Nel testamento biologico del boss, no ad accanimento terapeutico

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 22 settembre 2023 22:40:33

La vita di Matteo Messina Denaro è appesa a un filo: il boss di Cosa Nostra è in coma irreversibile e gli è stata sospesa l'alimentazione.

Nel testamento biologico del boss, no ad accanimento terapeutico: le condizioni di Matteo Messina Denaro, malato terminale di tumore al colon, si sono aggravate ieri quando ha avuto un grave sanguinamento per poi essere colpito da un collasso con i parametri vitali compromessi.

Secondo i medici difficilmente supererà la notte.

Ma chi era Matteo Messina Denaro capace di essere 'invisibile' per lo Stato in quel lembo della provincia di Trapani, fra Castelvetrano e Partanna, dove il boss ha costruito il suo potere economico e criminale; capace di gestire la sua latitanza, e a proteggerla con una schiera di fiancheggiatori, uno dei boss più ricercati del mondo che ha beffato per anni chiunque provasse a stanarlo.

Messina Denaro si è sempre mosso tra ferocia criminale e pragmatismo politico.

Per questo è stato considerato l'erede di Bernardo Provenzano ma soprattutto del padre don Ciccio altro boss morto da latitante nel 1998.

Il boss ha sempre potuto vantare su una rete dei fiancheggiatori: la sorella Patrizia, arrestata e accusata di avere gestito un giro di estorsioni, il fratello Salvatore, i cognati, un nipote. E tanta gente fidata, costituita da prestanome spesso insospettabili, che hanno subito ripetuti sequestri patrimoniali.

Il boss colpevole e protagonista dei più gravi fatti criminali degli ultimi trent'anni, a cominciare dalle stragi del 1992 in cui furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Al capezzale di Messina Denaro, la nipote e legale Lorenza Guttadauria e la giovane figlia Lorenza, riconosciuta recentemente ed incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila nello scorso mese di aprile.

Matteo Messina Denaro è stato richiuso, in regime di 41 bis, nell'istituto di pena del capoluogo regionale il 17 gennaio scorso, il giorno dopo l'arresto a Palermo.

Dall'8 agosto scorso è ricoverato all'ospedale San Salvatore dell'Aquila dove era arrivato dal carcere per un intervento chirurgico per una occlusione intestinale poi nelle ultime settimane le condizioni si sono aggravate ed i medici e le istituzioni preposte hanno deciso la permanenza in ospedale.

Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non gli lascia più speranze.

Seguito costantemente dall'equipe dell'Oncologia dell'ospedale de L'Aquila, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il padrino è stato in discrete condizioni fino a un mese fa.

Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio.

Dall'arresto il padrino è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la giustizia. E così è stato.

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