Tu sei qui: AttualitàGiornata mondiale del risparmio, boom dei BTP. Presidente Abi: "Fisco li favorisce"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 1 novembre 2023 15:57:08
Gli italiani sono sempre stati un popolo di risparmiatori: nella giornata mondiale del risparmio, la 99ma, è emerso come il nostro Paese continui a poter contare su un vero e proprio tesoretto, utilizzato molto spesso per l'acquisto di titoli di stato, ma che se fosse destinato anche ad investimenti nel sistema produttivo potrebbe certamente costituire un volano per l'economia italiana.
Perché non trovare un modo per rendere 'appetibili' anche gli investimenti in imprese, start-up specialmente nei territori come le aree interne, dove c'è un'alta percentuale di abbandono dei residenti, per far da volano alle economie d'impresa e locali?
Ed è proprio per questo che si dovrà pensare a interventi e agevolazioni fiscali per spingere gli italiani a finanziare di più anche l'economia reale.
Il risparmio va sì salvaguardato anche perché senza di esso, come ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, "non ci sono investimenti e senza gli investimenti non c'è crescita e non c'è futuro" però come detto, va reso appetibile anche l'investimento nei confronti di chi cerca di intraprendere un'attività che sia impattante sull'economia reale e che abbia potenzialità di sviluppo per l'intera comunità e non solo per il singolo risparmiatore.
Dai numeri forniti da Bankitalia emerge come nei primi 6 mesi di quest'anno si sono registrati oltre 70 miliardi di acquisti netti di titoli di Stato, un valore molto elevato nel confronto storico.
La quota di questi titoli detenuti direttamente dalle famiglie sul totale delle loro attività finanziarie ha raggiunto il 4,2%, il valore più alto dal 2014.
A favorire - a onor del vero - la preferenza dei risparmiatori per Bot e Btp contribuisce anche un regime fiscale poco equo e che penalizza altri tipi di investimento.
A puntare il dito è stato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli ricordando come:
"In Italia sono agevolati soltanto gli investimenti nel debito pubblico", con un'aliquota ridotta del 12,5%, contro il 26% sul risparmio collocato in liquidità e gli investimenti nelle imprese di ogni genere che "sono gravati dal massimo della tassazione". Per questo, è il monito di Patuelli, se "il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l'occupazione occorre riformare e ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine in Italia".
NdL
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