Tu sei qui: AttualitàGaza, Israele attacca. Ministro Difesa, Gallant: "Nuova fase dell'attacco"
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 29 ottobre 2023 14:29:48
Israele non si ferma, lo aveva detto il suo ministro della Difesa ai suoi soldati, ed eccoci nella nuova fase così come dichiarato dallo stesso titolare del dicastero della difesa israeliano, Yoav Gallant:
"Siamo entrati in una nuova fase e la scorsa notte la terra a Gaza ha tremato.
Molti abitanti della Striscia sono rimasti senza corrente elettrica, senza rifornimenti di combustibile, di cibo e di acqua potabile.
E da ieri anche senza collegamenti telefonici o internet perché le linee sono state danneggiate in maniera critica nei bombardamenti a tappeto di Israele, proseguiti con grande intensità anche oggi.
Di fronte a questo dramma, Elon Musk ha annunciato che metterà a disposizione il proprio sistema satellitare Starlink di SpaceX a beneficio delle Ong umanitarie che operano a Gaza in risposta ad un appello giunto dalla deputata democratica Alexandra Ocasio-Cortez che aveva denunciato come "inaccettabile" l'oscuramento di ogni tipo di comunicazione a Gaza.
Intanto con l'attacco di Israele anche gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas sono sotto l'offensiva militare di Tel Aviv:
"Non sappiamo se l'operazione militare tenga in considerazione i nostri cari, che non vengano feriti", ha detto Igal Sarusi, padre di Almog, un ragazzo di 26 anni, che si è fatto portavoce di tanti altri genitori, fratelli, mogli, dopo aver incontrato - per la prima volta dal massacro nei kibbutz - il premier Benyamin Netanyahu, che dopo reiterate richieste ha ceduto alle loro proteste sempre più angosciate.
E' stato un incontro teso, si è intuito: il primo ministro ha assicurato che il governo farà di tutto per liberare gli ostaggi tentando "ogni opzione possibile". Dal canto loro le famiglie, disperate e pronte a tutto, hanno proposto al premier di dare ascolto alle richieste di Hamas e negoziare un accordo di "tutti in cambio di tutti": tutti i 7.000 detenuti palestinesi nelle carceri di Israele in cambio dei 229 israeliani rapiti.
"Ansia, frustrazione e soprattutto una rabbia enorme per il fatto che nessuno del gabinetto di guerra si sia preso la briga di incontrare le famiglie per spiegare solo una cosa:
l'operazione di terra mette in pericolo gli ostaggi a Gaza?", avevano chiesto le famiglie in mattinata dopo le notizie dei "raid senza precedenti" sulla Striscia, invocando un "incontro urgente" con Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant. "Anche i nostri cari sono sotto quei pesanti bombardamenti", è ora la loro apprensione più grande.
Da ieri i giornalisti di Gaza sono ridotti al silenzio a causa del blackout delle linee telefoniche, e dunque non è possibile verificare l'attendibilità di resoconti parziali che affiorano sporadicamente sul web.
Alcuni reporter sono riusciti, per qualche istante, a trovare un collegamento salendo sui tetti di palazzi: cosa peraltro molto rischiosa.
Nel dramma dei raid israeliani, la stessa Israele avrebbe chiesto evacuazione ospedale al-Quds che starebbe per essere bombardato.
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