Tu sei qui: AttualitàGaza, Blinken chiede pausa umanitaria ma Netanyahu lo gela: "Non se ne parla"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 3 novembre 2023 21:44:23
Gli Usa appoggiano Israele ma provano in una difficile opera di persuasione su eventuali cambi di rotta da parte della stessa Israele sulle modalità del conflitto che però non sembrano portare a nulla.
Un dialogo che se da una parte rinsalda l'asse Israele - Usa, dall'altra segna vari 'distinguo' da parte di Blinken, il Segretario di Stato americano in visita a Tel-Aviv.
La preoccupazione è sempre la stessa: il rischio di una escalation del conflitto in Medio Oriente e un ritorno dell'antisemitismo in America e in Europa.
Benjamin Netanyahu non 'asseconda' le richieste dell'alleato americano, soprattutto sulla richiesta di una 'pausa umanitaria':
"Non se ne parla. Nessun cessate il fuoco temporaneo senza prima il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas".
Blinken, vuole provare a portare il governo israeliano ad una maggiore moderazione nel corso dell'azione militare su Gaza.
"L'offensiva israeliana è la cosa giusta e lecita da fare. E se Israele non lo facesse farebbe il gioco di Hamas e di altri gruppi terroristici". Ma, il monito del capo della diplomazia Usa, "bisogna fare di più per proteggere i civili palestinesi", perché - sottolinea coi giornalisti a margine della visita - il modo in cui Israele conduce la sua campagna militare "conta".
Blinken si appresta a vedere ad Amman, dove arriverà da Tel Aviv per incontrare i capi della diplomazia di Egitto, Anp, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar.
Blinken ha promesso che gli Stati Uniti "faranno di tutto per evitare altri attacchi" e "sono determinati" a non aprire altri fronti di guerra (vedi l'Iran e gli Hezbollah in Libano alla finestra).
Ha però ribadito la necessità di non trasformare la reazione in vendetta, così come disse lo stesso Biden.
Arriva anche dall'Europa, in maniera più pressante rispetto a prima, la richiesta di non esasperare oltremodo la situazione a Gaza:
"C'è la necessità di proteggere i civili, di evitare vittime civili e di migliorare l'accesso umanitario", le parole dell'Alto rappresentante delle politica estera della Ue, Josep Borrell, nel corso di un colloquio telefonico col ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen.
Non sono da meno le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron:
"La lotta contro il terrorismo non significa attacco indiscriminato contro le popolazioni civili", tuona l'inquilino dell'Eliseo, che annuncia una "conferenza umanitaria" il prossimo giovedì, 9 novembre, a Parigi. Conferenza che si svolgerà nel quadro del Forum della Pace in programma ogni anno in autunno nella capitale francese.
"Lanciamo un appello alla tregua umanitaria - l'appello di Macron - poiché la lotta al terrorismo non giustifica il sacrificio dei civili".
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