Tu sei qui: AttualitàFisco, al via concordato preventivo per autonomi
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 2 novembre 2023 20:35:55
Gli autonomi al centro della delega fiscale nella bozza del decreto legislativo: si pensa ad un patto di due anni tra fisco ed imprenditori con l'Erario che pensa (e se lo augura fortemente, immaginiamo) di incassare nel biennio 760,5 milioni.
Queste le regole del nuovo concordato preventivo con il testo che arriva domani in Cdm, poi andrà alle Camere per il parere prima del passaggio definitivo e l'entrata in vigore, già dal prossimo anno.
La pubblicazione in Gazzetta riscriverà molte regole fiscali attualmente affidate a testi decisamente datati.
Con le nuove norme si 'innova' anche la lotta all'evasione grazie anche alle nuove tecnologie ed in particolare all'intelligenza artificiale, puntando allo stesso tempo anche sull'integrazione fra le diverse banche dati che 'comunicano' tra loro, visto che in passato non lo facevano 'muovendosi a compartimenti stagni'.
Al centro un nuovo rapporto con i contribuenti che potranno accordarsi in anticipo per due anni sui propri redditi con il fisco.
L'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti la proposta di adesione entro aprile 2024 (ma a regime la scadenza è il 15 marzo).
I contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno.
L'accordo è rivolto ai contribuenti con la partita Iva 'esercenti attività d'impresa, arti o professioni, sia quelli che versano le imposte forfettarie, sia quelli che applicano gli indici sintetici di affidabilità'.
Esclusi dal concordato chi aveva 'voti bassi' dai vecchi studi di settore e quelli che non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi o hanno ricevuto condanne ad esempio per "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti".
Si punta - finalmente - sempre più ad avere un dialogo preventivo con i contribuenti, soprattutto in fase di accertamento.
Più tecnologia è in arrivo contro l'evasione e ci si riferisce esplicitamente all'intelligenza artificiale che servirà a stanare preventivamente i furbetti nel rispetto - si precisa - delle norma sulla privacy.
Ma si punta anche alla maggior integrazione delle banche dati: le informazioni saranno utilizzate dall'Agenzia delle Entrate, anche tramite interconnessione tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici.
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