Tu sei qui: AttualitàBanca d'Italia, il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 9 gennaio 2024 21:08:49
di Norman di Lieto
Non so in quanti si siano meravigliati di questi dati che oltre a non dover lasciare indifferenti, sono piuttosto allarmanti: fare come lo struzzo tenendo la testa sotto la sabbia non ci aiuterà ad uscire da questo 'cul-de-sac' in cui ci siamo ritrovati, ormai da troppo tempo, senza avere né un'idea, una visione, un piano concreto per uscirne.
O quantomeno, per migliorare il trend.
E ci salva il fatto che da sempre gli italiani hanno come 'bene rifugio' la casa di proprietà, diventata una sorta di 'tesoretto' cui affidarsi.
Il dato che emerge da un'analisi condotta dalla Banca d'Italia svolta in ambito Banca centrale europea, è allarmante: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza.
Rispetto al 2022 secondo l'Istituto:
"I principali indici di disuguaglianza siano rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016".
Rimane ancora il bene rifugio, rappresentato dal mattone, a fare da salvagente alle famiglie italiane, costituendo la metà della ricchezza totale del nostro paese.
La casa di proprietà diventa un bene trasversale anche per le le famiglie più povere con la stessa casa che rappresenta il 75% della propria ricchezza.
Per la classe media, invece, case e altri immobili costituiscono il 70% della ricchezza mentre i più abbienti hanno un portafoglio più diversificato che comprende azioni, titoli, depositi e polizze vita e forse anche per i bassi tassi di interesse, hanno ridotto il possesso dei titoli di debito.
Questa caratteristica italiana non ha riscontro nel paese con il maggior grado di diseguaglianza, la Germania, dove le famiglie meno ricche fanno maggiormente ricorso all'affitto.
Nel nostro paese il settore immobiliare ha visto una crescita della tassazione in questi anni e un bisogno crescente di spese di manutenzione visto il suo invecchiamento.
Se da una parte la casa può rappresentare una ricchezza, dall'altra, se l'immobile comincia ad avere molti anni di 'servizio' la classe energetica bassa da migliorare, unita ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, per il proprietario - specie se della fascia povera o del ceto medio - certe spese possono diventare criticità da affrontare andando ad intaccare i risparmi.
Foto di Oleksandr Pidvalnyi da Pixabay e Foto di Pexels da Pixabay
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