TecnologiaAgcom, multa da 5,8 milioni a Meta per pubblicità sul gioco d'azzardo

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Agcom, multa da 5,8 milioni a Meta per pubblicità sul gioco d'azzardo

Riguarda il colosso di Zuckerberg sanzionato per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo, previsto dal decreto Dignità

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 22 dicembre 2023 22:16:44

Meta è stata sanzionata da Agcom con una multa di 5,8 milioni per aver veicolato in maniera diretta o indiretta, attraverso la profilazione degli utenti, violando di fatto il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo, previsto dal decreto Dignità.

Facebook e Instagram dove sono transitati video, immagini, collegamenti ipertestuali sponsorizzati oppure account che hanno contenuti di comunicazione pubblicitaria di attività di gioco e scommessa con vincite in denaro.

Massimiliano Capitanio, commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazionispiega:

"Ci sono veri e propri canali, pagine o profili dove gli utenti sistematicamente si dedicano al gioco d'azzardo o, peggio ancora, ci sono profili che portano delle sponsorizzazioni" avverte "un utente che va a vedere un sito internet di gioco d'azzardo viene profilato" e poi gli viene proposto un 'prodotto'.

Meta non è la sola ad essere stata multata: solo 10 giorni fa l'Autorità ha infatti sanzionato Google, per i contenuti su You Tube, e Twitch, per la stessa violazione per un totale di 3 milioni (2 a You Tube e 1 milione a Twitch).

Meta potrebbe rivolgersi al Tar per contestare la sanzione, ma secondo l'AGCOM:

"32 i contenuti "sponsorizzati", ossia diffusi dietro pagamento su questi social, tutti "atti a promuovere o pubblicizzare attraverso video e immagini attività di gioco e scommesse online con vincite in denaro.

In particolare, è emerso come la società non si sia limitata ad ospitare, con modalità puramente tecniche, passive ed automatiche, i contenuti caricati dagli utenti, ma abbia offerto un vero e proprio servizio pubblicitario e "tale circostanza mette la stessa Società in condizione di conoscere l'illiceità del contenuto".

Arriva il plauso dell'Unione Nazionale Consumatoriche ricorda con suo presidente Massimiliano Dona, come il divieto previsto dalla legge venga "sistematicamente violato dalle emittenti televisive e molto spesso anche attraverso forme indirette, contenuti sponsorizzati su vari profili social, come abbiamo più volte denunciato.

Ci aspettiamo che i social network facciano ancora di più per potenziare le funzionalità che aiutano l'utente a comprendere se un post è sponsorizzato, rimuovere quelli ingannevoli o vietati dalla legge, come quelli sul gioco e sul fumo".

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